Vaccini che prima erano solo per chi aveva meno di 65 anni che diventano vaccini solo per gli over 65, vaccini ritirati e poi rimessi sul campo, campagna vaccinale accelerata che subisce arresti continui per mancanza di materia prima… Da qualunque punto di vista la si guardi, la questione è nel peggiore dei caos.

Perché allora non investire in altre strade oltre a quella della vaccinazione? Perché non dedicarsi anche alle cure domiciliari? È su queste domande che da mesi Fabio Duranti cerca di portare l’attenzione di autorità e opinione pubblica.

Il Covid, se preso nelle fasi giuste, si può curare. Ma non esiste una procedura univoca, esistono medici di base che conoscono i propri pazienti, che li visitano, che scelgono per loro il percorso più adatto ad impedire che si arrivi alle peggiori conseguenze di questa malattia: ricovero, terapia intensiva, decesso.

Duranti lo ha ribadito anche in questo intervento andato in onda a ‘Un giorno speciale’: “Pensate a curare la gente! Bisogna pensare a quello che fanno i medici territoriali, questo gruppo di eroici medici che si stanno unendo per tornare alla diagnostica differenziata!” Con Francesco Vergovich, ecco il video della diretta.

“100 anni fa quando iniziò ad imporsi la dittatura almeno avevano la faccia di dire che quella sarebbe stata una dittatura, non a spacciarla come una cosa che ti fa bene. Questa è l’infamità di questo periodo. È tutta a tinte fosche questa vicenda. Anche quella vaccinale. È tutto sfuocato, non abbiamo ancora il quadro esatto di quello che sta accadendo.

Dicono cose, poi ne dicono atre… Ma la vogliamo far finita? Pensate a curare la gente. Pensate a quello che fanno i medici territoriali, questo gruppo di eroici medici che si stanno unendo per tornare alla diagnostica differenziata. È ragionevole che ognuno di noi si comporti in modo differente rispetto a un farmaco. Siamo diversi! Bisogna stabilire per ogni paziente qual è la giusta cura. Dovete curare i pazienti!”