Qualcosa si muove nella pancia del popolo. Forse il rischio di bomba sociale che tanto preoccupa i vertici dello Stato è ora sempre più concreto. I lavoratori delle categorie più colpite da chiusure e restrizioni (ristoratori, commercianti, piccoli e medi imprenditori) hanno deciso di passare dalla proposta alla protesta. Di solito accade il contrario, ma probabilmente il fatto di non essere stati ascoltati dalle istituzioni ha portato agli effetti che si registrano in questi giorni.

Con più frequenza rispetto al passato, infatti, i cittadini riuniti organizzano manifestazioni contro il Governo, i suoi decreti restrittivi e i suoi aiuti economici più annunciati che effettivamente distribuiti. Le limitazioni di diritti e libertà, in nome della nostra salvezza, non hanno fatto altro che anestetizzare la popolazione. Ma adesso la situazione potrebbe cambiare.

Secondo Diego Fusaro, ospite in diretta di Fabio Duranti e Francesco Vergovich “ci vorrebbe una rivoluzione come quella francese o russa per reclamare con forza la libertà”. Ecco il suo pensiero espresso a Un Giorno Speciale.

“Da mesi, anzi da un anno, ci dicono che siamo in guerra. Lo ha detto anche l’altra settimana a Genova il Capo della Protezione Civile. E non per caso abbiamo Figliuolo il generale dell’esercito. Se siamo in guerra vuol dire che dobbiamo obbedire ai sergenti, che la normale procedura democratica è sospesa e che il soldato migliore è quello che esegue gli ordini, anche i più assurdi. Questa è la logica militare: il soldato ideale è quello che più passivamente esegue gli ordini senza discuterli. Se li discuti sei un nemico in realtà sei un disertore.

Stanno usando l’emergenza per imporre un nuovo fondamento sociale, quello del distanziamento, che impedirà di qui all’eternità di fare rivolte, contestazioni e manifestazioni di piazza. Bisogna essere distanziati. È un vero e proprio regime quello che sta entrando in vigore. Noi non ce ne ricordiamo, ma tutti i regimi si impongono un poco alla volta.

Questo infame regime terapeutico per proteggerci la vita ci toglie tutto. E quindi non protegge le vite un bel niente perché non puoi proteggere la mia vita se mi togli la libertà, se mi togli il diritto al lavoro, se mi togli tutto e mi trasformi in residuo organico che come uno zombie sta chiuso in casa per un anno. Questa non è vita. In nome di questo ci vorrebbe una rivoluzione come quella francese o russa per reclamare con forza la libertà.

Chi vi dice che per combattere un virus bisogna limitare la libertà è un criminale, non è un essere umano, è un criminale”.