Giornata di manifestazioni quella di oggi nella Capitale: i disagi che sono scaturiti dal blocco degli ambulanti sul Grande Raccordo Anulare hanno scatenato la polemica. Giusto protestare anche se ciò comporta il blocco di un’intera città?

C’è chi sostiene che lo scopo di una protesta sia proprio quello di farsi sentire e ciò per sua natura implica anche che si creino disservizi. Dall’altra parte, invece, c’è chi si schiera contro questo genere di manifestazioni, ritenendo che esistano altre vie, meno invasive, per ottenere di essere ascoltati.

Appartiene a questa seconda categoria il leader di Azione Carlo Calenda, che proprio in vista della sua candidatura a sindaco di Roma ha avanzato una serie di proposte alcune delle quali riguardano proprio la manifestazione di questa mattina.

“Questa forma di protesta così eclatante non è tollerabile – ha detto – chi lavora nella sua concessione di ambulante deve essere tenuto indenne dalle gare, viceversa chi ne fa un oggetto di speculazione, deve fare le gare”.

Non solo manifestazione, ma anche il suo punto di vista sull’ultima stesura del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e sulla rosa di candidati pronti a sostituire Virginia Raggi. Ecco cosa ha detto Carlo Calenda a ‘Lavori in corso’.

Manifestazione degli ambulanti

“Ho affrontato il tema al Ministero dello Sviluppo economico. Chi lavora nella sua concessione di ambulante deve essere tenuto indenne dalle gare, viceversa, e sono parecchi, chi ne fa un oggetto di speculazione, deve fare le gare. Questa era una soluzione di buon senso che mette insieme la questione sociale, quindi non far saltare il lavoro a persone che fanno una vita molto dura e la questione invece di correttezza verso chi fa, legittimatamene, lo speculatore o lo usa come reddita finanziaria ma, a quel punto, deve fare una gara.

Da un lato c’è la posizione di un pezzo degli ambulanti che dice, a prescindere, che devono essere per sempre indenni dalle gare e, dall’altro lato, c’è chi dice che tutti devono fare le gare. Quello che l’Europa accetterebbe è un ragionamento di clausola sociale. Ossia di dire che le gare le deve fare ma nessuno lo porta perché ci sono quelli che vogliono schierarsi con gli ambulanti e quelli contro. E’ il tipico modo di affrontare i problemi all’italiana. Il Presidente del Municipio non può fare assolutamente nulla da questo punto di vista se non incasinare ulteriormente e giuridicamente la situazione.

Inoltre non capisco questa forma di protesta così eclatante, non è tollerabile. Ho spiegato prima come avrei affrontato la situazione: ascoltando gli ambulanti ma io non ho mai accettato, neanche quando ero Ministro, forzature sull’ordine pubblico, questo è un principio di convivenza civile. Uno può protestare ma non mettendo in pericolo gli altri”.

Recovery Plan

“E’ un Recovery Plan più strutturato di quello precedente, poi ci sono delle cose che condivido di più e altre di meno. Su Roma la questione è molto semplice: il Recovery Plan deve finanziare cose che si fanno dal 2021 al 2026. Il Recovery Plan mette 500 milioni di cose sul turismo che a me sembrano vaghe. Libera dei fondi per le infrastrutture perché finanzia le infrastrutture dei comuni e delle regioni che hanno pronti i progetti. Questo libera altri soldi. Lì bisogna insistere per fare un piano per le infrastrutture di trasporto che ieri abbiamo presentato e mette un po’ di numeri su ciò che si può fare a Roma”

Primarie e botta e risposta con Letta

“Ho sempre detto al Partito Democratico che quello che ci voleva a Roma era una grande operazione civica e trasversale che parlava ai cittadini, fuori dalle bandiere politiche e, soprattutto, che doveva avere un ricambio di classe dirigente gigantesco. Roma non è bloccata solo con la Raggi, lo è stata anche con Alemanno, con la destra che ha fatto un disastro e con la sinistra che ha avuto nella classe dirigente locale del PD un blocco per far succedere le cose e questo non si può fare naturalmente se si fanno delle primarie del PD. A Enrico Letta gliel’ho detto, ha scelto una strada diversa, amen”.

Zingaretti candidato sindaco?

“Io non ci credo, sto alle parole che ha detto Zingaretti. Non sarebbe serio che un governatore fa cadere una regione in piena pandemia per candidarsi a fare il sindaco di Roma. Credo sia una cosa surreale, la nega tutti i giorni. Non ho paura di affrontare Zingaretti ma credo che non lo farà”.

Coprifuoco

“Io non ho mai commentato le decisioni di sicurezza sanitaria, però dico una cosa: io non ho capito qual è razionale di questa misura. Io sono pronto a rispettarla e a dire che è giusta ma nessuno ha spiegato qual è la ragione concreta. I numeri che ci sono dietro e il termine di rischio di contagio e mi piacerebbe vedere dei numeri altrimenti è una discussione da bar. Non la voglio commentare perché ho visto politici dire tutto il contrario di tutto. Le decisioni si prendono sui numeri. Non è stata presentata dal Governo una motivazione solida.