Non è possibile che in Campania, in quartieri popolari dove i cittadini stanno già subendo le difficili conseguenze della pandemia, si stia procedendo con l’abbattimento delle abitazioni abusive senza dare agli abitanti un’alternativa.
Durante una pandemia mondiale si lasciano cittadini senza casa dopo aver comunicato, da un anno a questa parte, che la casa deve essere lo scudo dei cittadini contro il virus.
Ovviamente quello che contesto non è l’abbattimento di qualcosa di abusivo, ma il fatto di mettere adesso persone per strada, tenendo conto che quelle case sono in quella condizione dagli anni ’90, quindi non si tratta di case a rischio idrogeologico o di case pericolanti. Né si può parlare in quei quartieri di vincolo paesaggistico, ma stiamo parlando di abitazioni che, in molti casi, sono state anche oggetto di concessioni edilizie in sanatoria.

Io mi sono recato personalmente nei quartieri di Pianura e di Quarto a Napoli. Ho voluto incontrare queste famiglie che hanno anche sfilato con me in corteo a Napoli. Ho voluto vedere i documenti e ho visto concessioni rilasciate da quei comuni addirittura negli anni ’90, che però oggi altri enti ritengono essere illegittime. Eppure per molte di quelle case gli abitanti pagano l’Ici, l’IMU e sono provvisti di titoli a costruire: posso quindi testimoniare che sono case che si trovano in quella condizione da oltre trent’anni.
Ribadisco che le case abusive, presto o tardi, andranno abbattute o sanate. Ma siamo in una situazione straordinaria di emergenza mondiale, e ci sono ecomostri abbandonati che restano lì dove sono da anni.

Io invece mi sono trovato di fronte a situazioni in cui si pensa di abbattere case dove vivono almeno tre nuclei familiari: nonni, genitori, nipoti. Come si può pensare di mandarli per strada in emergenza pandemica?
Come glielo spiegate a quei bambini – per cui quelle case oggi sono anche scuola, classe, luogo di gioco – che adesso andranno abbattute? Perché accanirsi proprio adesso?
Oltretutto gli abbattimenti sono anche costosissimi, quindi vengono drenate risorse che potrebbero essere utilizzate per mettere in sicurezza i cittadini, piuttosto che metterli per strada. E lo ripeto fino allo stremo: gli illeciti vanno puniti, gli abusi vanno perseguiti, ma si faccia prima chiarezza.

Tra due uffici pubblici che dicono cose diverse, c’è chi parla di sanatoria e chi parla di sanatoria illegittima. Perché devono andarci di mezzo i cittadini? Perché esistono quelle documentazioni e quei permessi a costruire che sono stati anche pagati? Chi ha sbagliato? Si veda prima questo!
Quando si sarà accertato quali sono davvero i cittadini che hanno commesso abusi, si aspetti la fine dell’emergenza sanitaria prima di procedere. E lo si faccia con un ordine preciso. Prima le carte pericolanti, poi gli ecomostri, poi le case disabitate e poi, dando un’alternativa agli abitanti, si può pensare di procedere con le case di necessità.
Partire adesso da questo tipo di abitazioni in emergenza pandemia, è un crimine peggiore di qualsiasi abuso. Ripeto: quelle case sono lì dagli anni ‘90, non le hanno costruite ieri. Quindi c’è bisogno che il Governo centrale approvi subito una mozione per bloccare questa assurdità e dobbiamo dare voce a queste persone e a queste istanze, perché vi assicuro che sono dimenticate da tutti.

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