Oggi Inzaghi e il suo staff meritano di essere elogiati. Hanno fatto una partita quasi assoluta. La Juventus non è vero che ha giocato male. È  stato il Benevento, che la ha ‘costretta’, a giocare male.

È da circa mezz’ora che è finita la partita Juventus-Benevento e ancora la mia emozione è così forte, da non permettermi di indovinare con le dita tremanti neanche una lettera della tastiera del pc; per poter scrivere almeno due parole su questa meravigliosa impresa dei sanniti!

L’Allianz Stadium è stato ‘Violato’ (sic) dalla Strega, la quale, ha dimostrato oggi pomeriggio, che spesso, nel calcio, il cuore, biologica-mente e simbolica-mente, trasforma le realtà già ‘prestabilite’, ‘pregiudicate’ da esperti giornalisti, in realtà nuove e insperate. Il calcio è bello anche per questo!

Negli articoli precedenti che ho scritto su RadioRadio, ho sempre messo in luce che Viola e Gaich, appena si fossero conosciuti meglio sul campo, avrebbero scompigliato le difese avversarie. Non sono un veggente: me ne intendo di calcio e di uomini di carattere. Un calabrese e un tedesco d’Argentina, possono diventare, acquisendo fiducia, una miscela esplosiva di creatività calcistica pura. In effetti, su una palla ‘innocente’ Nicolàs Viola, dopo aver macinato chilometri durante la partita (sacrificandosi come gli altri suoi compagni) è andato a pressare alto sul numero 5 della Juventus, Arthur, il quale ‘disturbato’ dalla sua presenza quantica ha fatto un passaggio sbagliato ad un compagno, che il giovane Tanque Adolf, ha intercettato e piazzato in rete come solo i grandi calciatori sanno fare. Forse Arthur ha voluto scontare così un ‘senso di colpa’ per non aver stretto la mano a Lapadula, quando il peruviano tentava di chiedergli scusa per una entrata un po’ troppo virile; e lui, brasileiro incazzoso, inizialmente non ha accettato la scusa. ‘Amori’ latinoamericani.

Oggi, Inzaghi e il suo staff meritano di essere elogiati. Hanno fatto una partita quasi assoluta. Il 3-5-2 ha dato i suoi frutti e se Lapadula ed altri non dimenticassero a volte che il gioco del calcio si fa insieme ad altri 10 compagni, avrebbero potuto soffrire di meno. Ma c’è ancora tempo per imparare, acquisire fiducia e rinsaldare quei legami (di fratellanza mistica e quasi esoterica) senza i quali il calcio non è un bel gioco da vedere. Vincono sempre i gruppi coesi e centripeti. Nel senso che il ‘centro’ è il medesimo per tutta la rosa: La squadra, il gruppo, la rosa. Non a caso si dice ‘rosa’. La rosa è il simbolo della perfezione. Ecco, cerchiamo che questi giovani uomini possano entrare in empatia; e che da oggi in poi, possano salire nella classifica. La serie A senza la strega perderebbe di magia.

Montipò ha salvato 4/5  gol, meraviglioso; Tuia con cuore; Caldirola riprendendosi dal problema al ginocchio; Barba in crescita e pur se ha rischiato l’autogol (grande salvata di Montipò) migliora partita dopo partita; Foulon, bene, ma teso, come se avesse perso un po’ di fiducia in se stesso nelle ultime gare, In ogni modo è giovane; Improta ed Hetemaj come sempre lasciano l’anima sul campo; Viola ci ha deliziati con alcuni tunnel e sombrero e passaggi, corti e lunghi, di prima (troppo veloci per gli attaccanti del Benevento che ancora non sono abituati a questa sua peculiarità) ma c’è tempo per oliare i meccanismi; inoltre insieme a Ionita hanno corso probabilmente 14/15 chilometri avanti e indietro, a coprire gli spazi; Lapadula, come sempre un guerriero e ha margini di miglioramento alti, deve cambiare tacchetti alle scarpe e modificare l’atteggiamento psicologico nella comprensione del perché cade. Avendo Viola, che studia psicologia, si potrebbe far ‘aiutare’ da lui, nella ricerca dei ‘Perché?’ Gaich, meraviglioso, grande partita. Io lo seguo da quando giocava nella selecciòn Argentina giovanile. Non ho mai dubitato del suo valore. Ho l’impressione che a Benevento resterà poco tempo.

Pippo Inzaghi, Foggia e Vigorito, questa volta non hanno sbagliato neanche una virgola. Forza Strega! Come si fa non esser innamorato di te! Per rispondere ad alcuni noti giornalisti, la Juventus, non è vero che ha giocato male. E’  stato il Benevento, che la ha ‘costretta’, a giocare male.

Mimmo Politanò