Ho letto di una iniziativa di 1200 ristoranti e pizzerie che a partire dal 6 aprile intendono restare aperti, anche nelle zone dove non sarebbe consentito dal nuovo decreto.
La domanda che mi pongo è: perché 1200 e non 12mila? Perché non sono 120mila? Perché non diventano 1,2 milioni con tutte le altre attività che dovrebbero unirsi a questa protesta?
Tolti i 1200 ristoratori che hanno confermato la riapertura, gli altri cosa devono vedere ancora per capire che queste disposizioni sono mirate a farli fallire?
Di quali dati scientifici hanno ancora bisogno per capire che non sono bar, ristoranti, pizzerie o palestre a causare l’aumento dei contagi? Perché se queste attività son chiuse a singhiozzo da ormai un anno e i contagi non sono diminuiti vuol dire che non è continuando a tenerle chiuse che risolviamo il problema.

Eppure Draghi lo ha scritto nel su bianco sul report del Gruppo dei Trenta a dicembre 2020: le aziende che non sono considerate strategiche devono essere lasciate fallire. Ed è ovvio che una pizzeria agli occhi del G30 non è un’attività strategica.
Chiude una pizzeria, apre un McDonald, chiude un cinema indipendente, apre un Carrefour: così la pensano nel Gruppo dei Trenta, e non lo hanno neanche tenuto nascosto!

Cosa aspettano allora i ristoratori, i commercianti, i proprietari dei bar e delle palestre?
Perché sono soltanto 1200 ad aderire alla protesta? Possibile che gli altri non hanno occhi per vedere che li stanno inducendo al fallimento?
Non lo capiscono che il cliente che non fanno entrare nel loro bar è lo stesso che fanno mettere in fila al Carrefour, insieme ad altre 50 persone?
Non lo capiscono che il cliente che non lasciano entrare nel loro negozio è lo stesso che cammina tra la folla di un grande centro commerciale?
Non lo capiscono che il cliente che non fanno entrare nel loro B&B, lo fanno mettere in un aereo affollato, gomito a gomito, con altre persone?
Lo capite che il cittadino che non può girare nella sua regione, può però andare all’estero, magari frequentare luoghi affollati (bar, ristoranti, locali) per poi tornare in Italia?

Non sono un politico, né un capopopolo. Non ho interessi in quel che vi sto dicendo.
Sono un giornalista pubblicista che per lavoro studia da anni queste dinamiche, e vi metto nero su bianco che vi stanno fottendo!
Abbiate allora uno scatto d’orgoglio. Non di rabbia, d’orgoglio. Di dignità.
Non violate la legge: aprite le vostre attività. Alzate la saracinesca, accendete le luci e restate lì dentro giorno e notte, alternandovi con i vostri familiari. Iniziate tutti insieme uno sciopero della fame, se necessario. Lanciate un messaggio forte: fategli capire che siete consapevoli che vogliono farvi morire di fame! Anticipateli allora con uno sciopero, vediamo se si prendono la responsabilità o se la faranno ricadere su di voi, inducendovi al fallimento.
Signori, io non vedo alternative, se non quella scritta nel report di Draghi: “Sbarazzarsi delle aziende zombie“.
Ma che sia chiaro: per loro gli zombie siete voi.

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