“Morirei perché tu possa dire la tua“: lo diceva qualcuno nel 700′, sperando che prima o poi i posteri potessero metterlo in pratica. Parliamo di Voltaire e del concetto che sta alla base delle democrazie occidentali: democrazie che, se dovessimo misurarle in base a tale concetto, oggi vivono una crisi nera secondo l’economista Valerio Malvezzi.
Perché? Il neoliberismo fa passi da gigante, le censure – soprattutto social – sono sempre più frequenti, e non nei confronti di offese o denigrazioni, anzi, sovente si tratta semplicemente di chi porta avanti un pensiero o un’opinione non in linea con la narrazione prevalente.
Vale anche per i concetti economici antiliberisti, e dunque per un ritorno all’economia umanistica: meno importanza alle borse, niente spread, rimettendo l’uomo al centro di tutti i propositi.
Una certa intolleranza sociale monta però anche su concetti tanto nobili, in un’epoca in cui si fa giustamente attenzione ai diritti civili, ma non altrettanto a quelli sociali: come quelli dei lavoratori e delle aziende che sempre più ne hanno persi al tempo del covid.
“Complottismo? No, semplice realtà“, dice Valerio Malvezzi in diretta con Fabio Duranti e Francesco Vergovich.
Ecco l’intervista a ‘Un Giorno Speciale’.
Voglio osservare che il concetto di complottismo è veramente curioso, cioè al destino non manca il senso dell’ironia. Per esempio io potrei pensare che sia complottista chi dice che esiste il complottista. E’ una frittata molto facile da rovesciare. Chi è che dice dove è la verità?
Sui vaccini faccio la stessa scelta di Fabio, cioè un calcolo di rischio statistico finché non verrà introdotta l’obbligatorietà, che in un sistema antidemocratico come quello in cui viviamo non posso escludere.
Ho parlato, essendo persona che si informa, con manager di multinazionali del settore farmaceutico, i quali mi hanno severamente detto che loro non si vaccinano. Quindi ad oggi è ancora consentito la libertà su come vivere e come morire, anche se non posso escludere che ci sia preclusa per ragioni che verranno invocate come sanitarie e che potrebbero – in un ragionamento complottista – essere ragioni economiche.
Io ho scritto un romanzo complottista che si chiama “Futura” e mi stupisco del fatto che ciò che scrissi si sta verificando. Prevedevo l’aumento dei prezzi del cibo sulle materie prime agricole e si stanno verificando. Prevedevo il meccanismo del cosiddetto “land grabbing”, cioè l’accaparramento dei terreni mondiali da parte delle aziende corporate, e si sta incrementando. Prevedevo quello che ho letto nel documento scritto da Mario Draghi “Reviving and Restructuring the Corporate Sector post-Covid”, documento del Gruppo dei Trenta.
I grafici che vi faccio vedere sull’italiana verrebbero considerati complottasti, perché io vi dico che l’Italia non è in deficit, ma in surplus.
Quindi che cos’è il complottista? Che cosa vuol dire quella parola?
Quello che mi fa più paura di tutto è il fatto che il termine “complottismo” sia in realtà un termine usato nei regimi antidemocratici. Perché chi è che ha paura del complotto? Il dittatore. L’uomo libero non ha paura.
Dal momento che gli illuministi consideravano l’idea della libertà un’idea assoluta, l’iperbole “mi batterò fino alla morte affinché tu possa dire una cosa contraria al mio pensiero” è per me uno dei principi fondanti dell’illuminismo occidentale che – permettetemi – amo.
Non mi sembra di dire una cosa scontata in un’epoca nella quale la libertà di pensiero, di parola, di espressione, è fortemente limitata. Viviamo in un mondo fortemente orientato verso la censura, soprattutto in materia economica dove il pensiero unico neoliberista ha fatto del complottismo la sua ragione di vita, indottrinando centinaia di milioni di persone su dei dogmi.
Lo facciamo sistematicamente da decenni incuranti del fatto che i sacrifici umani sull’altare dello Spread siano sistematicamente inutili, perché il popolo continua a soffrire: sacrifichiamo giovani senza lavoro, piccoli imprenditori che hanno perso le aziende si suicidano. Ma voi lo sapete che l’Istat da una decina d’anni non fa più le indagini su queste cose con la motivazione che non sono correlate?
Io non mi occupo dei suicidi di Stato come non mi occupo di Covid, ma francamente quando si dice che non si devono fare delle indagini perché non ci sono correlazioni, beh, permettermi di fare il complottista“.