3 ottobre 2020, vigilia di Juve-Napoli, sfida valida per la terza giornata di Serie A. Il Napoli non parte per Torino. Il motivo? Decisione della Asl di Napoli che ordina di rimanere in isolamento fiduciario per 14 giorni dopo la data dell’ultima esposizione con il caso positivo in oggetto (1 ottibre)”. Il resto è storia. Per la Lega Serie A il match resta programmato per domenica 4 ottobre e la Juventus scende da sola in campo allo Stadium in un clima surreale, quindi 3-0 a tavolino e nessun rinvio, poi il ricorso del Napoli, i vari gradi di giudizio, e infine la decisione del Collegio di Garanzia che cancella la sconfitta del Napoli e stabilisce il recupero della partita.

Oggi quella stessa situazione la stiamo rivivendo con protagonisti diversi, Lazio e Torino. I granata sono stati posti in isolamento domiciliare dalla Asl, ma la Lega, anche stavolta, non decide per il rinvio della partita. Stessa storia quindi, la squadra di Inzaghi scenderà in campo e poi finirà come già accaduto.

Considerando che ormai da più di una settimana la Asl aveva disposto l’isolamento domiciliare, e alla luce del precedente di Juve-Napoli, ha senso questa scelta?

Ecco il commento delle Teste di Calcio.

Cosa pensano le nostre Teste di calcio?

Alessandro Vocalelli

E’ una sconfitta del buonsenso. Questa situazione mi sembra talmente evidente. La Lazio, pensate un po’, sta in ritiro per una partita che non si giocherà. Andrà in campo e farà questa pantomima di dover scendere sul terreno di gioco, sapendo che non si giocherà, e che la partita verrà recuperata. Tutto questo, come dice giustamente Gravina, per una situazione diversa da Juventus-Napoli. In quel caso lo stop della Asl è arrivato quasi in extremis, tanto che si è discusso se il Napoli aveva fatto di tutto per partire o non partire. Qui sono giorni che la Asl ha deciso che bisogna stare in isolamento domiciliare, per cui non capisco perché si debba arrivare a questo punto ritardando anche le decisioni. Si poteva già avere una data per il recupero, e invece adesso facciamo tutto un iter giudiziario.

Furio Focolari

Cosa devo aggiungere? E’ una presa in giro. Le parole di Gravina non sono state solamente chiare, sono state logiche. Qui la situazione è differente rispetto al caso Juventus-Napoli. Nell’altra situazione, a mio giudizio, il terzo giudizio del Coni fu un errore abbastanza clamoroso. Qui invece la partita non si può giocare. Perché come ha detto Gravina, ed è vero, se tu violi questo protocollo vai a finire sul penale. La Asl di Torino ti dice che non puoi andare, già da diversi giorni perché c’è una scadenza. Al limite avrebbero potuto spostarla a domani, ma non si può perché la Lazio gioca sabato. La partita andava rinviata e stabilita subito una eventuale data di recupero.

melli

Franco Melli

E’ una tarantella grottesca. Non si capisce perché la Lega continui ad imporre delle cose che non si possono imporre contro logica e buon senso, soprattutto contro la salute dei giocatori. Condivido con quello che è stato già detto. Mi pare che il sistema calcio si stia sempre più complicando la vita da solo. Già ci sono troppe anomalie in questo campionato, per colpa del solito Covid, altre anomalie vengono aggiunte da questi comportamenti.

Fabrizio Patania

Penso che la Lazio volesse giocare questa partita. Come tra l’altro hanno detto 17 società su 18, che ieri sono state interpellate da Dal Pino. Il caso di Juventus-Napoli ha creato un precedente. Io sinceramente non capisco quello che sta dicendo Gravina. Mi sembra semplicemente un rimpallo a Dal Pino sulla responsabilità del rinvio della partita. Qui non si discute il divieto della Asl.
Il buonsenso significa non mescolare la salute pubblica, tema delicato, con la convivenza col Covid e le regole che abbiamo condiviso per proseguire l’attività. La Asl di Torino ha mandato un documento alla Lega in cui specificava che c’erano 7 giorni di stop per la squadra granata. I 7 giorni scadevano ieri sera a mezzanotte. Tra l’altro vi ricordo che tutti i tamponi del Torino sono negativi e che ci sono 17 giocatori negativi su 25.