Tutti pazzi per Draghi? Non esattamente.
Sicuramente il premier incaricato, ex presidente della BCE, ha riscosso un notevole quantitativo di complimenti e attestati di stima sin dalla prima chiamata di Mattarella a inizio settimana, ma ora si tratta di trovare i numeri per formare un nuovo Governo.
Certamente un calcolatore del rischio come Draghi non si muove se non ha ampie certezze, e di fatto le pedine sembrano convergere verso un nuovo esecutivo con lui a capo. Perfino il Movimento 5 Stelle sembra ora orientato verso il sì alla fiducia; tentenna ancora la Lega, mentre l’unico no netto è quello di Giorgia Meloni, che però potrebbe comunque votare a favore dei singoli provvedimenti, e quindi diventare una sorta di alleato in casi specifici.
Cosa pensa un pragmatico come Vittorio Feltri di tutte queste trattative e di un nuovo Governo Draghi?
Sentite cosa ci ha detto il direttore editoriale di Libero a ‘Lavori in Corso’.

In Italia si usa così, l’ultimo arrivato viene osannato e anche ricoperto di elogi, come abbiamo potuto vedere in questi giorni non appena Draghi è stato indicato come probabile sostituto di Conte: si è scatenata una sorta di gara a elogiarlo di più. In pratica Draghi è stato santificato, manca solo l’aureola, questa è la verità.
Tutti vanno in soccorso dal vincitore e cercano di salire sul carro. E probabilmente lo fanno anche con un’intenzione abbastanza palese, cioè vogliono rimanere dove sono anche per via di un’indennità di carica che è notevole. Da qui alla fine della legislatura se facciamo i conti ogni parlamentare prenderà 364mila euro, rinunciare ai quali diventa veramente difficoltoso. Quindi stanno tutti con Draghi sperando che il Governo vada avanti fino a fine legislatura e garantisca la paga a tutti quanti.

Sicuramente Draghi cercherà di mettere insieme una squadra che possa ubbidirgli, e mi auguro che questo accada perché se ubbidiranno a Draghi forse qualche ragno lo toglieremo dal buco. Io sono convinto che coloro i quali aderiranno alla nuova maggioranza stanno abbastanza disciplinati e faranno quello che dice. Staremo a vedere, a me le ipotesi non piacciono, preferisco i fatti.

Diciamo che dei piccoli allarmi ci sono, cioè, sino a ieri Draghi è stato anche insultato. Per esempio Grillo lo ha insultato pesantemente, ma anche altri lo hanno fatto, soprattutto i grillini. Adesso c’è stata questa “svolta” che porta alla simpatia per Draghi, quindi sono anche persuaso che almeno per i primi tempi ci sia una sorta di disciplina. Poi bisognerà vedere se troverà una maggioranza. Per esempio la Meloni ha detto di no, Salvini gli chiede il mantenimento di Quota 100 che secondo me è una stupidaggine. Per cui non è ancora detto che Draghi riesca ad ottenere la maggioranza.

Io di questa maggioranza non mi fido, mentre di Draghi mi fido. Ma Draghi è un uomo come gli altri, non è Dio, quindi dovrà prendere atto del personale di cui dispone“.