Questa pandemia è stata un dramma sotto tutti i punti di vista. Un merito però l’ha avuto: ha certificato ufficialmente la morte dell’Unione Europea, così come era stata concepita a Maastricht nel 1992, anche se ora hanno imposto al Governo il salvatore dell’euro per non far accorgere nessuno che c’è un cadavere.
In questi anni i sovranisti tutti (sia quelli puri e veri, sia quelli che sfruttavano la causa per fini elettorali) hanno combattuto contro i mulini a vento denunciando che quest’Europa, così concepita, era destinata al fallimento.
Anzi, per assurdo quelli che venivano definiti gli “antieuropeisti”, me compreso, erano gli unici a proporre le ricette che poi gli europeisti hanno dovuto adottare per salvare l’Unione Europea.

Analizziamo insieme i punti proposti dai sovranisti in questi anni:

  1. “La Banca Centrale Europea deve diventare prestatrice di ultima istanza, deve garantire i debiti degli stati per abbassare gli Spread”, dicevano gli antieuropeisti.
    “Lo statuto della BCE non lo prevede, e non si può fare“, rispondevano gli europeisti. Salvo poi dover correre ai ripari con il Quantitative Easing e con il “Whatever it takes”.
  2. “Non si può pensare di uscire da una crisi e di superare uno shock esterno rispettando gli ottusi parametri del Fiscal Compact”, dicevano gli antieuropeisti.
    “I vincoli vanno rispettati, sono il fondamento del trattato di Maastricht”, gridavano gli europeisti. Salvo poi dover sospendere tutti i vincoli del Fiscal Compact per un tempo ancora non definito.
  3. “Lo Spread non ha nessun legame con il debito pubblico, è uno strumento usato a scopo politico, ma il suo andamento dipende unicamente dalle garanzie della Banca Centrale”, gridavano gli antieuropeisti.
    “E’ il debito pubblico italiano a far schizzare lo Spread, perché rende il paese poco credibile e i mercati ci fanno pagare la mancanza di fiducia”, gridavano gli europeisti, invitati in tutte le TV italiane.
    Cosa è successo poi? La Banca Centrale ha dovuto garantire i debiti e ci siamo trovati con il debito pubblico più alto della storia e con lo Spread più basso di sempre: in pratica non c’era alcun legame tra i due.
  4. “I debiti devono essere condivisi a livello europeo con dei bond comuni”, gridavano gli antieuropeisti.
    “I paesi virtuosi non lo accetteranno mai!”, rispondevano gli europeisti.
    Poi cos’è accaduto? Il Recovery Fund comune è visto ora come la salvezza assoluta.

In pratica quelli che si definivano europeisti hanno avuto torto su tutta la linea. Anzi, se l’Unione Europea avesse adottato le sue ricette originali, l’euro e l’Unione Europea sarebbero implosi ormai da tempo.
I sovranisti invece, che si battevano per cambiare tutti i parametri e l’impostazione di quest’Unione Europea, hanno avuto ragione su tutta la linea.
Ora l’unico problema è che le ricette da noi proposte vengono usate solo come misura d’emergenza, ed ora hanno messo Mario Draghi al Governo per trovare un modo di riportare in vita il cadavere della vecchia Europa, legandola al braccio del suo salvatore e facendo finta che sia viva come nel film “Weekend con il morto”.
Diciamolo chiaramente allora: l’Unione Europea, da Maastricht al Fiscal Compact è ufficialmente morta.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo