Per molte attività commerciali come bar, ristoranti, cinema, teatri, l’incubo della crisi economica è sempre più una realtà.
Lo certificano i numeri provenienti dalla Fipe Confcommercio, che indicano in media una perdita del fatturato di circa il 40%. E se nel 2020 tra lockdown generale e divisione a colori dell’Italia, alcuni esercizi hanno fatto i conti con una chiusura di circa 5 mesi totali, il nuovo anno non sembra essere iniziato con un piglio diverso.

Restano infatti nei progetti del Governo le zone rosse, gialle, e verdi per contrastare l’emergenza sanitaria. Sotto questo punto di vista emerge però una novità degli ultimi giorni: la creazione di una zona bianca che, sempre in base alla curva epidemiologica, permetterà le riaperture serali dei locali.

“Serve avere un progetto di rilancio nel corso del 2021“. Con queste parole il direttore Fipe Confcommercio Luciano Sbraga lancia un grido di allarme a nome di migliaia di imprese italiane.

Ecco l’intervento di Sbraga a “Lavori in corso”.

“Questa divisione, con l’aggiunta del nuovo colore bianco è uno dei problemi, nel senso che non si sa più cosa si può fare o meno. Il problema vero e che non si capisce è che il ristorante non è un interruttore, non si può accendere e spegnere in un nano secondo. E’ un’impresa che ha bisogno di programmare l’organizzazione del lavoro.

Il 2021 inizia male, per certi aspetti anche peggio di com’è andata nel corso del 2020. Causa del colpo di teatro finale della sospensione dell’attività durante le festività natalizie, quando tutti pensavano che si potesse continuare a lavorare in sicurezza. C’è un protocollo approvato e non ci risulta che durante la riapertura dei ristoranti, dati al mano, i contagi siano cresciuti.

Stiamo assistendo a uno stillicidio non solo del settore di bar e ristoranti ma anche di quello del mondo della cultura. Hanno deciso che devono essere alcuni settori a portare la croce e questo determina un allungamento dei tempi di rientro della curva dei contagi. Non sto auspicando un lockdown generalizzato, dico che così non è possibile che solo alcuni portano una croce che sta diventando sempre più pesante. Ci sono paesi, come la Germania, che hanno fatto degli studi su come si sono sviluppati i contagi e hanno capito che i contagi si muovono con le persone. Il problema non può essere imputato a un solo settore. In molti casi, dinanzi le scelte del Governo, si dice che non ci sono evidenze scientifiche ed è questa una cosa grave. Questo è un lockdown mascherato da zone gialle, rosse e verdi. Non esiste nessuna azienda che è in grado di ripartire con 5 mesi di chiusure. Il 2021 sarà critico dal punto di vista dell’occupazione e del settore economico.

In una situazione di emergenza se se ne apre un’altra politica le cose non vanno bene. Speriamo che le cose si risolvano ma soprattutto che i nuovi equilibri che si andranno a definire provano a dare risposta quel mondo dell’economia che oggi è particolarmente sofferente. Serve avere un progetto di rilancio nel corso del 2021″.