Ignorati, non considerati, esautorati: in questa situazione di emergenza scatenata dalla diffusione del nuovo coronavirus, i medici di base, e di conseguenza anche i loro pazienti, hanno subito più di tutti l’indifferenza del Governo.

I protocolli su come agire contro il Covid, arrivati in ritardo, si sono poi rivelati disomogenei e spesso troppo generici: in sostanza, per il medico di famiglia non è stato ben identificato un ruolo attivo e utile alla gestione dell’emergenza.

Ma com’è possibile che non sia stata sfruttata una risorsa così preziosa?

A porre l’attenzione su questo tema, la giornalista Angela Camuso che attraverso un’inchiesta andata in onda a ‘Fuori dal coro’ su Rete 4 ha dato voce a tantissimi medici di base che si sono resi testimoni di questa grave mancanza.

Proprio loro, infatti, avrebbero potuto svolgere un ruolo essenziale bloccando l’infezione nelle sue primissime fasi, prima cioè di raggiungere lo stadio critico che porta alla terapia intensiva e nel peggiore dei casi al decesso.

Lo ha spiegato in diretta in questa intervista di Francesco Vergovich e Fabio Duranti. Ecco cosa ha detto a ‘Un giorno speciale’.

“Per mesi ci hanno detto che il Covid non si cura, che bisogna aspettare e pregare che ci passi da solo…. I protocolli hanno parlato soltanto di cura ospedaliera, una cura in fase lieve non è mai stata contemplata. Oltretutto tra i compiti dei medici di base non è stato indicato quello di ‘visitare’. Nell’ultimo protocollo si parla genericamente di una assistenza domiciliare ai malati in maniera astratta. Hanno tolto il diritto al malato, non solo di Covid, a essere visitati da un medico perché di fatto hanno esautorato i medici di base da questo ruolo.

C’è tutta un’impalcatura narrativa che è stata veicolata da ormai 11 mesi. Non è un dettaglio: il Covid ha delle fasi. Se tu intervieni nella prima non arrivi alla quarta o alla quinta, quindi non vai in ospedale, quindi non muori.

Nel momento in cui tu non curi nelle prime fasi i malati e coloro che si aggravano sono costretti ad andare in ospedale per forza, che succede? Che se ci sono 10 posti in terapia intensiva e arrivano altre 2 persone tu tra quello di 50 anni e quello di 85 ricoveri quello di 50 anni. Purtroppo così funziona.

Il punto è che bisogna fare in modo che questi malati non arrivino ad aggravarsi così tanto da andare in ospedale. Io ho sentito decine di medici e non è morto nessuno: gente che è stata curata dal Covid anche a 100 anni…”