È arrivata l’ultima certificazione sul fallimento del cosiddetto “Modello Svezia”, che ci ha tanto appassionato nei giorni passati. Ha appassionato per la verità soprattutto chi non ha dimestichezza con i dati statistici e mette insieme i cavoli con le pere. Quando si parlava della Svezia come l’unico paese al mondo che avesse tentato di raggiungere l’immunità di gregge senza avere un vaccino in tempi moderni e brevi, si parlava già di un assurdo. Lo dicevano tutti i virologi e gli epidemiologi seri, ma naturalmente questo non è bastato a chi invece cerca di vedere, chissà per quale ragione, nell’unico Stato fra i 220 che compongono questo pianeta quello che si era comportato effettivamente molto meglio di tutti gli altri.

Come si dovevano misurare questi risultati? Non tanto su contagi, che sono vastissimi in Svezia, ma sui morti che sono diventati insopportabilmente tanti. Non rispetto all’Italia che è un caso particolare che si può analizzare e ha le sue ragioni, ma rispetto ai paese che gli sono vicini per struttura sociale, densità di popolazione, caratteristiche sanitarie, per tasse e comportamento singolo sociale. La Svezia ha molti più morti di quanti ne abbiano (in proporzione) la Danimarca, la Finlandia e la Norvegia. Cioè gli altri paesi della Scandinavia. Non solo, 4.000 morti probabilmente mancano al conto perché, tutta la prima ondata, sui morti per evidenti sintomi di polmone bilaterale interstiziale e altre patologie caratteristiche di Covid-19 non è stato fatto il tampone e dunque computati nel conto generale ma ci dovevano evidentemente andare. 

Ma dicevo è arrivato l’ultimo sigillo, dopo quello dello stesso Anders Tegnell che ha sterzato cambiando più volte rotta, dopo quello del Primo Ministro è arrivato anche il Re a dire che abbiamo fallito e ci sono stati troppi morti. Il modello svedese non è esistito altro che nella testa di chi, in questo paese l’Italia e in altri paesi, pensava che si fosse allegramente presa la strada sbagliata mentre gli svedesi erano gli unici seri che avevano fatto le cose nel modo giusto. Erano stupidaggini, spero che tutti lo abbiano capito.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi