Sono sufficienti 9 mesi a tirare le somme rispetto a ciò che è stato fatto e ciò che non è stato fatto in questa situazione di emergenza dovuta al Covid-19? E bastano 9 mesi a farsi un’idea di come sia stato fatto?

Fabio Duranti ha le idee molto chiare su questo. Di fronte a una situazione di difficoltà, più o meno grave che sia, c’è qualcosa che su tutto non può in alcun modo essere toccato: la libertà.

La bravura del buon politico, dunque, sta proprio nell’affrontare l’emergenza, qualunque essa sia, senza che nulla sfiori anche solo per errore quel diritto sacro e inviolabile di ciascuno di noi.

Insieme a Francesco Vergovich ed Enrico Michetti, Fabio Duranti ha analizzato proprio come sono andate le cose in questi densissimi 9 mesi. Ecco di cosa si è parlato.

“Noi dobbiamo difendere la pluralità, dobbiamo far sì che il mezzo pubblico, la Rai, ospiti quei medici che oggi sono in prima linea e ci dicono che stanno curando con protocolli diversi. Non si può oscurare una parte della scienza.

Quello che ci domandiamo è: tu hai tolto la dignità, la libertà, fai girare la gente con le museruole, ma è servito a qualcosa? Non dobbiamo essere grandi scienziati, abbiamo gli occhi per guardare. Svezia: perché lì è diverso? Perché non c’è questa strage?

Io sono spaventato da chi ci dice ‘No!’ Loro decidono e stop, fine, punto e basta. Tutte le volte che nella storia è successo, sono stati guai. Se c’è un pensiero unico farà digerire a tutti quello che gira loro per la testa. Io sono convinto che Hitler e Mussolini ci credevano a questa cosa della differenza biologica della razza, hanno cercato quelle persone che confortavano le loro tesi, le hanno travestite da scienza per farle diventare un’imposizione. Questo non può più accadere. Oggi esistono scienziati e medici che dicono cose differenti da quelle che dice il Governo. Io le voglio sentire anche sulle reti pubbliche. Poi potranno avere pure torto, ma almeno li facciamo confrontare!”