Una verità che chiamare scomoda è dire poco: Report torna a indagare sulla gestione pandemica da parte del Governo italiano scovando scenari a dir poco inquietanti.
Si parla ancora del mancato aggiornamento del piano pandemico, ovvero il documento di cui ogni Stato deve essere provvisto, contenente tutte le direttive da attuare in casi come l’epidemia di Coronavirus.
Un documento che sostanzialmente ci fa capire perché siamo ancora a questo punto, dalla mancanza di terapie intensive, alla carenza di personale sanitario, passando per le scorte di mascherine: tutte le falle sono dovute al mancato aggiornamento del piano pandemico italiano, antiquato ormai di circa 14 anni.

Nonostante il numero 2 dell’OMS Ranieri Guerra avesse contestato l’indagine sulla pagina pubblica del programma di Sigfrido Ranucci affermando che il documento fosse stato aggiornato dall’Italia, nuovi tremendi particolari sono emersi nel mese di aprile, quando Report ha svelato consultando un esperto che gli aggiornamenti erano in realtà dei maldestri copia-incolla e che nulla fosse stato fatto davvero per attualizzare il documento.
Ora, con l’inizio della nuova stagione, escono allo scoperto nuovi inquietanti particolari: Sigfrido Ranucci ce ne ha svelato qualcuno in esclusiva a ‘Un Giorno Speciale’ prima degli approfondimenti di questa sera a partire dalle 21:20 su Rai 3.

Dei documenti dell’OMS sono stati fatti sparire: uno è un dossier, sparito poche ore dopo la pubblicazione. Riguardava la gestione italiana della pandemia. Un documento redatto da alcuni ricercatori dipendenti dell’OMS e pubblicato dalla divisione europea che è stato fatto sparire perché imbarazzava le autorità italiane e imbarazzava il numero 2 dell’OMS Ranieri Guerra.
In questo documento si dava sostanzialmente ragione ad un’inchiesta di Report che aveva denunciato il mancato aggiornamento del piano pandemico italiano dal 2006 e che quello presentato nelle varie occasioni istituzionali era un maldestro copia-incolla: nessuno fino a quel momento aveva controllato, né gli ambienti europei preposti, né il Governo italiano e addirittura neanche quelli americani, quindi è una specie di Waterloo dei controlli sanitari.

La notizia più importante che vi anticipo in esclusiva è che la Guardia di Finanza pochi giorni fa ha fatto una copia conforme del materiale contenuto sui Pc di Silvio Brusaferro, Presidente ISS, da febbraio a giugno.
Questo per dire che ci sono delle responsabilità nei ritardi dell’attuazione del piano contro le pandemie.

Mostreremo poi uno scenario inedito su cui è posto il sigillo di riservatezza: dovete sapere che nei primi giorni di febbraio, prima che scoppiasse il caso Codogno, un ricercatore, tale Stefano Merler della Fondazione Kessler, studiando la diffusione del virus in Cina ha ipotizzato tre scenari che riguardavano il nostro Paese: nel peggiore degli scenari contava già allora – prima che esplodesse la pandemia, sottolineiamo – dai 35mila ai 70mila morti.
Alla luce dei dati emersi oggi più che uno scenario sembra una triste profezia.

Quello scenario fu consegnato nelle mani dell’ISS che coinvolse immediatamente il Comitato tecnico-scientifico, il quale sviluppò quello che sarebbe potuto accadere nel nostro Paese nel giro di un anno: si ipotizzavano addirittura tre milioni di contagi, 200mila terapie intensive con picchi di 42mila occupate contemporaneamente, quando noi ne abbiamo circa 3mila. Uno scenario non sostenibile per la nostra sanità.
Questo piano pandemico è poi stato declassato come scenario.
Quando il Ministro Speranza va poi al Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) a fare un’audizione, viene posto il segreto di Stato e i documenti vengono così depositati
“.


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