La Juventus ha vinto e va agli ottavi. Meglio sarebbe fermarsi qui e non raccontare come e perché. Ma forse è proprio opportuno ricordare la partita orribile dei bianconeri che hanno esaltato gli ungheresi, passati anche in vantaggio, Ronaldo aveva rimediato con un numero del suo repertorio ma non aggiungendo altro se non il cross finale che ha permesso a Morata di segnare di testa il vantaggio e la qualificazione.

In mezzo c’è stato l’assoluto nulla o meglio la confusione di testa e di gambe, in tutti i bianconeri, fatta eccezione per il solito monumentale De Ligt. Pirlo aveva deciso di mettere la fascia di capitano a Dybala, impresa romantica che è evaporata nella pochezza dell’argentino, deriso addirittura da un tunnel di un avversario prima di uscire dal gioco e concedere il posto a Morata. Juventus mediocre, dunque, lenta di idee, in ritardo nella verticalizzazione del gioco, Bernardeschi è tornato alla fase prenazionale, ha colpito un palo ma è un coriandolo bagnato, non ha senso insistere a meno che il suo uso serva a esibirlo per il mercato di gennaio. Pirlo continua negli esperimenti, si è rivisto Bentancur che sembra sempre farti un favore, Arthur ha giocato duemila palloni anche sbagliandone alcuni in zona critica, lo yankee McKennie alza la polvere ma non ha mai trovato inviti da parte di Dybala e dello stesso Ronaldo.

Articolo quinto ha ragione chi ha vinto, il resto sono chiacchiere nostre ma Pirlo dovrà riflettere sulla prestazione di Champions che ha smentito lo zucchero filato contro il Cagliari, la Juventus è stata molto sarriana o dell’ultimo Allegri, impacciata e impaurita, consentendo al Ferencvaros di credere nel colpo di scena che sarebbe stato anche meritato. Ma Cristiano Ronaldo e Morata giocano un football di fatti là dove contano i gol e così la Juventus va a nanna con un premio doppio. Dovranno lavorare i bianconeri che con il Barcellona, come previsto, passano il turno.