Stanno arrivando già diversi vaccini alla fine della fase sperimentale e, per via della larga base di persone che si sono sottoposte al vaccino, possiamo stare abbastanza tranquilli sul fatto che sono state prese in considerazione tutte le possibili variabili, almeno al momento attuale, per eventuali crisi di rigetto del vaccino stesso.

Oggi i tempi di elaborazione di un vaccino sono molto più rapidi di ieri. Nel passato ci volevano anche 10 anni, poi siamo scesi a circa 4 di media. Adesso ci si riesce in molto meno tempo. E’ una cosa buona o una cosa cattiva? In realtà la questione si pone molto poco. Non si può raggiungere una immunità di gregge, che è quello che gli uomini hanno progressivamente sempre acquisito nella loro storia rispetto alle pandemie e alle malattie, se non con il vaccino. Pena, altrimenti, il mettere a repentaglio la vita di moltissime persone.

Dunque quella è l’unica strada. Dunque il vaccino ci vuole in qualche misura. Ce ne saranno di più costosi, da conservare in una catena del freddo particolarmente rigorosa, altri no, ma tutto questo non influisce sulla loro efficacia. Vaccinarsi si deve, non soltanto per sé stessi, ma anche per gli altri. Perché così si proteggono le persone sulle quali il vaccino ha meno influenza. Qualcuno ci guadagna dai vaccini? Certo, le case farmaceutiche ci guadagnano. Ma questo vale per qualsiasi attività che mettiamo in piedi su questa terra.

Non possiamo trovarne una in cui ci sia qualcuno che guadagno non ne fa. Soprattutto da chi sta nel mondo imprenditoriale non dovrebbe sfuggire il fatto che anche nel campo della salute, come quello ambientale e tanti altri, è il profitto quello che regola tutto. E’ un mondo che a me non piace. Preferirei che i vaccini fossero gratis, anzi che le medicine fossero gratis per tutti. Perché uno deve morire se a meno denari rispetto a uno che ne ha di più? Perché può spendere il pessimo ex Presidente degli Stati Uniti Trump centinaia di migliaia di dollari per gli anticorpi monoclonali, mentre altri non possono?

Certo che preferirei in un altro modo. Ma per adesso le cose funzionano in questa maniera. Dunque speriamo che il vaccino sia pronto presto, che le persone lo facciano, e soprattutto che sia reso obbligatorio per alcune fasce di lavoratori. I lavoratori della sanità per esempio. Tutti gli operatori, dai medici agli infermieri, a tutti quelli che gravitano attorno. A chi porta mezzi di trasporto pubblico: treno, aeroplano, taxi, autobus e tutto quello che comporta contatto con gli altri passeggeri. Tutti quelli che hanno a che fare con il pubblico dovrebbero.

Per quanto riguarda il resto si sa che per raggiungere l’immunità di gregge ci vorrebbe che oltre il 70% delle persone si vaccinasse, come accade per le malattie esantematiche e per quelle che in età infantile vengono bloccate appunto con i vaccini. Trovo che non ci sia nessuna ragione di opporsi al fatto che, appena pronto, il vaccino si possa usare perché sarà stato filtrato attraverso i tre grandi organismi che riguardano l’Europa, l’Italia e il mondo. Organismi che approvano i farmaci e non hanno nulla da guadagnare dall’approvarne uno che avesse dei problemi o che non funzionasse affatto.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi