Oltre 34 mila nuovi positivi e 753 decessi nelle ultime 24 ore: la seconda ondata è arrivata e Guido Bertolaso lo aveva annunciato.

Le azioni delle istituzioni sono ingiustificabili secondo l’ex direttore del Dipartimento della Protezione Civile oggi consulente per la gestione Covid di Umbria, Lombardia, Marche e Sicilia: “Se in una prima situazione nessuno se lo poteva aspettare, oggi quello che sta accadendo bisognava organizzarsi per fronteggiarlo al meglio”.

Troppi galli nel pollaio che dicono cose diverse, secondo lui, e il risultato sono confusione, ansia e senso di smarrimento generale.

La prova delle inadempienze di questo Governo giungerebbe proprio nelle ultime ore, con una lettera che comunica alla regione Umbria che i letti di rianimazione che dovevano essere realizzati saranno pronti tra 28 mesi.

Lo ha raccontato Guido Bertolaso in questa intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani. Ecco cosa ha detto a ‘Lavori in corso’.

BERTOLASO DENUNCIA ► “150 letti di rianimazione pronti tra 28 mesi: eccolo il famoso piano Arcuri”

Governo ingiustificabile

“Noi siamo sempre stati abituati a gestire emergenze tipo terremoti, eruzioni, incendi, alluvioni, cose drammatiche e anche vaste ma sempre limitate in un ambito territoriale e di tempo. Questa è un’emergenza diversa, sta colpendo tutto il mondo. Bisogna essere capaci di vedere oltre, capire cosa potrebbe accadere domani, di anticipare il virus, non di inseguirlo come purtroppo stanno facendo tutti e soprattutto le istituzioni. Io l’ho fatto come mestiere per tanti anni e avendo vissuto epidemie come l’Ebola in Africa so bene come funzionano. Sapevo che a ottobre ci saremmo ritrovati in una situazione anche peggiore del marzo scorso. Questa miopia dei nostri politici e dei nostri governanti non è giustificabile. Se in una prima situazione nessuno se lo poteva aspettare, oggi quello che sta accadendo lo abbiamo già vissuto quindi doveva essere previsto e bisognava organizzarsi per fronteggiarlo al meglio.

Italia divisa in zone? È un modello all’italiana, solito tentativo di mettere una pezza a una situazione difficilissima magari scaricando colpe e responsabilità su qualcun altro. Le regioni vivono in una situazione di continua incertezza. Non sono mai stato un fanatico del regionalismo, ma mi sento molto vicino agli enti regionali. Non ricevono dal Governo aiuto indicazioni e direttive che uno si sarebbe aspettato. Questa Italia a macchia di leopardo lascia molto interdetti e lascia i cittadini in una grande incertezza e in una grande ansia. Nessuno ha capito quali sono questi 21 criteri per cui uno passa da un colore all’altro.

Ci sono troppi galli nel pollaio che vogliono cantare musiche diverse. C’è troppa gente che parla, spesso a vanvera. Troppi rappresentanti delle istituzioni che oggi dicono una cosa e domani un’altra. Una confusione che in situazione di emergenza è la cosa peggiore. Stanno facendo tutto il contrario di quello che si deve fare”.

Seconda ondata

“Quando sento dire i nostri rappresentanti che nessuno se lo aspettava a me ribolle il sangue, divento pazzo di rabbia. Gli ospedali che abbiamo fatto a Milano e Civitanova a cosa servivano? Era ovvio che sarebbe accaduto. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire.

Negli ospedali sono tutti stremati dalla stanchezza. Noi abbiamo visto il famoso piano del Governo per le rianimazioni, il piano Arcuri… Ho letto una lettera di oggi che dice che i letti di rianimazione che dovranno essere realizzati in Umbria saranno pronti tra 28 mesi. Non 28 giorni. 150 letti di rianimazione per due edifici”.

Vaccino

“Il vaccino lo usano per far dimenticare gli errori che sono stati commessi in questi mesi. Non pensate che sarà in grado di risolvere all’improvviso il problema dell’epidemia. Darà un grosso impulso, ma ci vorranno diversi mesi”.