Mentre il Governo si appresta ad autorizzare nel prossimo Dpcm anche la violazione di domicilio come ultimo step della deriva totalitaria nascosta dietro l’emergenza sanitaria, i fan delle mascherine, dei bavagli e dei lockdown, delle violazioni dei principi costituzionali e delle limitazioni alle libertà degli individui continuano a giustificare questa svolta liberticida in nome della tutela della salute.

Ma se l’obiettivo è davvero il bene dei cittadini, la terapia del plasma iperimmune che stava dando incredibili risultati, che fine ha fatto? Perché non se ne parla più, perché non è adottata in tutti gli ospedali d’Italia? Perché non hanno aderito la maggioranza dei medici, perché non sono nate in tutti gli ospedali le banche del plasma? E perché non si sta procedendo al reclutamento di pazienti che dovrebbero donare il plasma?

Possibile che i virologi diventati star della TV non si siano posti queste domande?

A guardare i dati viene la pelle d’oca: il trattamento con il plasma iperimmune ha ridotto la mortalità dal 20% al 6% al costo di quasi zero.

I primari di Mantova parlano di guarigioni che superano il 90% dei pazienti trattati.

Questa terapia Made in Italy ha subito l’assalto da parte di altri paesi europei e soprattutto da parte degli Americani.

L’arruolamento dei pazienti al momento coinvolge solo 8 ospedali in Italia, in America 2747.

Il problema è che questa terapia costa soltanto 2 euro, quindi impatta diversamente da quella con i farmaci come il Remdesivir che costa circa 2500 euro a paziente.

È sempre il business che vince, le case farmaceutiche hanno alle spalle gli stessi colossi finanziari che hanno i grandi media, quelli che sponsorizzano la ricerca purché trovi soltanto quello che dicono loro. Quelli che muovono le fila dell’Aifa, l’agenzia del farmaco che non vuole autorizzare il trattamento industriale del plasma.

È dimostrato che subito dopo la trasfusione si fermava lo sviluppo del virus: perché viene bloccata questa terapia?

La Matrix Europea – Con Francesco Amodeo


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