Lazio bella di notte. Immobile, Luiz Felipe e Akpa Akpro stendono il Borussia Dortmund. L’esordio in Champions League, nella cornice amica dell’Olimpico, è da urlo. Prestazione favolosa quella posta in essere dai ragazzi di Simone Inzaghi. Inutile la rete dell’asso norvegese Haaland.

Biancocelesti che, all’improvviso, ritrovano forza e brillantezza dopo mesi di dubbi e delusioni. Tutta un’altra storia rispetto al tonfo secco e meritato in casa della Sampdoria.

Riusciranno, a questo punto, Acerbi e compagni a confermare le delizie viste ieri sera?

Nel pomeriggio di ‘Radio Radio Lo Sport’ le Teste di calcio si sono confrontate sulla strepitosa prova laziale al cospetto della corazzata tedesca

Alessandro Vocalelli

“Noi abbiamo sempre detto che la squadra titolare dello scorso anno è molto forte, capace di fare delle imprese addirittura sorprendenti come quella di ieri sera nel punteggio e nella cifra di gioco, che ha nelle corde di poter fare qualsiasi cosa. Le critiche che sono state avanzate sono sul fatto che la squadra bella dello scorso anno non è stata migliorata, con alcuni titolari, ma soltanto allargata. Ieri ha giocato la Lazio che, a parte Fares al posto Lulic, fino al lockdown era a un punto dalla Juventus. Quindi bravissima Lazio nei giocatori simbolo: Leiva, Immobile, Luis Alberto, Acerbi e non solo. Bravissimo anche Inzaghi che ieri non ha sbagliato niente. Anche il recupero a tutti i costi di Luiz Felipe che in questa squadra è un giocatore fondamentale”.

Fernando Orsi

“Le motivazioni, in una squadra come la Lazio, ci devono essere sempre. Ieri ho rivisto la Lazio che avevo visto prima del Covid. Una Lazio con i suoi giocatori più importanti che hanno giocato una partita meravigliosa e straordinaria. Naturalmente tutto questo è dato dall’allenatore che ha dato alla squadra delle motivazioni che, dal post Covid fino a ieri sera, non si erano viste. Quando ci sono i giocatori simbolo la squadra vince e gioca una grande partita. La domanda che mi faccio è: ma questo è un valore aggiunto o un limite? Qui torniamo al solito discorso delle alternative. Se la squadra manca di 4-5 giocatori va in difficoltà. Nei 10/11 è una squadra forte, se ha la testa giusta per entrare nel match”.

Furio Focolari

“Rileggendo a mente fredda la gara ho le stesse sensazioni di ieri sera. I primi 20 minuti della partita la Lazio ha giocato ad un ritmo infernale con giro palla fantastico a un tocco. Quella di ieri sera è la Lazio di Leiva, di Acerbi, di Luis Alberto, di Milinkovic, di Immobile oltre che degli altri. Gli altri crescono se questi 5 fanno una grande partita. La Lazio del dopo Covid non ha avuto Leiva. Luis Alberto e Milinkovic spesso si sono assentati. Se girano tutti questi la Lazio è un’altra squadra. Nella serata mi ha fatto piacere vedere alcune cose. Ad esempio Fares che ha dimostrato di essere un buon giocatore in difesa e in attacco. Ho visto Muriqi, entrato in un momento dove la Lazio doveva difendersi, capace di mettersi al servizio della squadra. La Lazio ieri non aveva Lazzari. Bene comunque Marusic che l’ha sostituito. Adesso però stiamo calmi, perché bisogna ripetersi”.

Stefano Agresti

“Ieri la Lazio era sfavorita di fronte al Borussia. Ha giocato una grande partita vincendo con totale merito. Credo che la determinazione sia stata decisiva nella partita di ieri. Ho visto un Borussia molle e anche un po’ presuntuoso. L’immagine della partita è nel primo gol che nasce da un fraseggio del Borussia al limite dell’area e da una palla rubata da Leiva, con una cattiveria e aggressività che hanno fatto la differenza. Credo siano tornate fuori un po’ le caratteristiche e le qualità della Lazio. Però rispetto al solito, più che le qualità tecniche, ieri è stata una partita cattiva che di preziosismi tecnici. E’ una vittoria fondamentale perché a questo punto, se vinci una partita col Borussia, automaticamente diventi favorita del girone”.

melli

Franco Melli

“La lettura dipendeva da mesi di grossa delusione. La Lazio, io sono arrivato a questa conclusione, è una squadra di trasformisti. Una squadra che indifferentemente può giocare alla grande e può giocare male, come a Genova. Quale è il problema della Lazio? Il problema è la continuità. I campioni, che sono all’origine ormai da anni delle soddisfazioni della Lazio, non fanno sempre i bambini con i baffi. Perché se la Lazio avesse giocato al 60-70% di come ha giocato ieri nelle 12 partite dopo Covid, probabilmente avrebbe vinto lo scudetto. Per cui adesso vinta alla grande la battaglia, con uno straordinario Immobile, bisogna vincere le guerre”.


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