Paolo Crepet già ad aprile denunciava il modo di agire del Governo. Possibile che nessuno si occupi delle conseguenze psicologiche che la situazione di emergenza può comportare?

Dubbi, da parte dello psichiatra e sociologo, che ancora oggi persistono e si sono estesi a ulteriori ambiti: lavoro, scuola, sanità futura, vulnerabilità emotiva e fisica. Proprio da queste prende vita il suo nuovo libro ‘Vulnerabili’, dove la stessa sensibilità viene intesa come punto di partenza per un cambiamento, necessario dopo lo stato di emergenza vissuto.

Ma come metterlo in atto, il cambiamento, se ogni giorno si fa vivo un “nuovo” pensiero che pare catapultarci nel peggiore dei passati? È ciò su cui si sofferma Crepet in diretta, mostrando indignazione in relazione alla notizia del divieto posto dal Presidente della Campania De Luca a medici e primari della regione di rilasciare interviste o fornire informazioni sul coronavirus.

“L’Unità di crisi – si legge in una nota protocollata dalla regione – è l’unico organismo abilitato a fornire indicazioni e riscontri agli organi di stampa e a quelli radiotelevisivi e ai social media. È pertanto inibito a tutti gli organi aziendali rilasciare informazioni e interviste o intrattenere collaborazioni con i predetti organi senza espressa autorizzazione di questa unità di crisi”.

Insieme al’ex Ministro della Famiglia Antonio Guidi, Paolo Crepet è intervenuto a “Un giorno speciale”. I due hanno discusso sui possibili scenari italiani e sugli errori che, secondo loro, sono stati commessi e si continuano a commettere nelle varie fasi passate, presenti e future di questa emergenza sanitaria.

Ecco l’intervista fatta da Francesco Vergovich.

DE LUCA HA MESSO IL BAVAGLIO AI MEDICI ► Crepet: “Mi vergogno di questo paese! Qui siamo al regime”

“Si deve lottare contro l’ignoranza, non se ne può più di un paese così straordinario condotto nemmeno dal cocchiere del Circolo Pickwick. Io sono veramente esterrefatto di questa totale incapacità. A osservare le cose sono capaci anche i deficienti, a prevederle ci vuole intelligenza: non è stato previsto nulla! Abbiamo cominciato male, con delle bugie. A febbraio è stato messo nel cassetto un documento dell’Istituto Superiore di Sanità in cui si prevedeva l’arrivo dalla Cina di una pandemia. Ora, mi chiedo, perché è stato messo in un cassetto? Qualcuno pensa che siamo tutti scemi? Ci trattano come bambini a cui non bisogna dire che il nonno sta bene? Questo fa ribollire il sangue.

Nulla è stato previsto. Nessuno al Governo ha previsto che sarebbe arrivata l’estate e con essa le vacanze, i locali, i balli, le riunioni, i ristoranti strapieni… Non è stato previsto che a settembre sarebbe iniziata la scuola e si son trovati senza banchi, senza le regole. Dilettanti allo sbaraglio! Adesso, finalmente, c’è qualcuno che inizia a dire che inizia l’influenza, perché neanche questo sono riusciti a prevedere.

Io ho scritto quel libro perché do un senso più che positivo alla vulnerabilità perché porta sensibilità e potrebbe essere un’opportunità per cambiare il paese. Ma se poi le ignoranze rimangono, se ancora sento terrapiattisti che parlano di vaccini a sproposito, se si riuniscono nelle piazze… Questa non è sensibilità e senza questo trionfa l’odio, le persone che non hanno merito. E allora, cominciamo ad alterarci!

Oggi in Campania mi è stato detto che le Asl non possono parlare di coronavirus e che i primari ospedalieri non possono parlare di coronavirus. Qui siamo al regime. Io mi vergogno di questo paese. Io sono medico, noi abbiamo il diritto e dovere di informare la gente. È stato il Fascismo che ha negato le statistiche sul suicidio perché non bisognava dire che c’era qualcuno che si toglieva la vita per mancanza di libertà.


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