Che cosa funziona per fermare il virus per raffreddare la pandemia e abbassare il picco dei contagi, dei ricoveri, delle terapie intensive e anche dei morti? Funziona soltanto il lockdown generalizzato, lo sappiamo benissimo. Perché lo sappiamo? Perché lo abbiamo visto funzionare molto bene a Wuhan, dove non c’è più nemmeno un caso. Dove si mangia nei ristoranti, si va in giro all’aperto e nessuno ha più la mascherina, ma dove sono stati fatti addirittura milioni di tamponi. Per la verità, probabilmente, undici.

La quarantena lì è stata generalizzata e profonda, tanto che non si poteva scendere nemmeno per fare la spesa. Però 2 mesi passati così, e poi si è ripreso. Lo sappiamo perché ad esempio in Israele, dove il 18 settembre è stata imposta la chiusura, questa ha portato a una riduzione ampia dei contagi, dei ricoveri e dei morti.

Dunque sappiamo che funziona quello. Lo sa benissimo anche la Francia, che ritorna al lockdown generalizzato per un mese avendo superato i 70mila contagi al giorno. Lo sa la Germania che sta prendendo misure sempre più stringenti. Lo sa anche la Spagna che ha il coprifuoco notturno. Quelli che sembrano non saperlo siamo noi. Il paese in cui è stata affrontata forse meglio la pandemia, rispetto al fatto che eravamo stati colpiti per primi in quella maniera così dura, fa finta di niente e balla pericolosamente sul solito vizio.

‘Vorremmo chiudere però ci sono degli interessi che sono contrari’. Tutto si può dire tranne che non si sia compreso quello che si deve fare. Nonostante i tentativi di una minoranza, piuttosto rumorosa molto ignorante e priva di argomenti, di dire che la pandemia non esiste e che ci sono in realtà i morti di tumore e di altre malattie.

Dunque quello che faremo è valutare forse in 10 giorni o un paio di settimane se ci sono risultati da questa prima stretta, e poi procedere inevitabilmente nel lockdown perché è difficile che ce ne siano di così importanti. Probabilmente un raffreddamento ci sarà, ma è poco per fermare la crescita esponenziale. E’ vero che la percentuale di morti, rispetto ai contagiati, è per fortuna molto bassa intorno allo 0,5.

Il problema è culturale. Gli stessi che strepitano dicendo oggi che non vorrebbero un lockdown generalizzato sono quelli che hanno spinto per la riapertura delle discoteche, uno dei grandi errori estivi, che a volte dicono di aprire tutto e a volte dicono di chiudere tutto a secondo della convenienza politica. Questo accade solo da noi.

GeoMario cose di questo mondo – Con Mario Tozzi