Sotto l’ultimo spezzone di sole agostano s’infiamma la temperatura tra i vertici delle istituzioni italiane. Dopo mesi di appelli, richieste di collaborazione e polemiche il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha fatto proprie le proteste pervenute dai sindaci dei territori più esposti alla duplice emergenza: immigrazione e coronavirus.

Con un atto che rischia di cambiare l’impianto dell’accoglienza in Italia, il “governatore” siciliano ha annunciato la firma di un’ordinanza con la quale si dispone lo sgombero e la successiva chiusura di tutti gli Hotspot e Centri di accoglienza esistenti. In nome delle norme di prevenzione sanitaria, che nelle strutture destinate ai migranti spesso non possono essere rispettate, Musumeci ha deciso così di passare all’azione nei confronti del Governo.

Dal Ministero dell’Interno, però, hanno fatto sapere che l’ordinanza non sarà ritenuta valida perché quella dei migranti é una materia di competenza statale, un’ordinanza regionale dunque non può incidervi.

Attesi nelle prossime ore nuovi sviluppi di quello che si preannuncia come un vero e proprio conflitto istituzionale. Intanto per commentare la vicenda Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno intervistato il sottosegretario al Ministero dell’Interno Carlo Sibilia, appartenente al Movimento 5 Stelle.

Ecco l’intervista a Carlo Sibilia a “Lavori in Corso”.

Risposta al Presidente Musumeci

Mi sembra che ci sia un attacco sconsiderato alle istituzioni del nostro Paese. Non vedo il motivo di usare dei toni così sguaiati, scomposti. Siamo veramente ad una prevaricazione propagandistica che non ha precedenti. Invito tutti a stare un po’ più calmi e a capire che non è questo il momento di fare campagna elettorale creando allarmismi nelle persone. Il governatore della Sicilia non travalichi delle competenze che non sono a suo utilizzo esclusivo.

Il tema è un afflusso sconsiderato di migranti? Non mi sembra perché siamo sotto i livelli degli ingressi del 2018. Quando al Governo c’era un collega di coalizione di Musumeci. In questo momento mi sembra ci sia tanto fumo ma niente arrosto.

Se Musumeci ha difficoltà ad eseguire il numero sufficiente di tamponi, perché la Sicilia è la regione che ne fa di meno, il Governo italiano è pronto”.

Decreti sicurezza?

“Ci sono delle interlocuzioni in corso. Ma c’entra ben poco con quelli che sono i numeri dell’affluenza dell’immigrazione”.

Referendum taglio parlamentari

“Il 20 settembre saranno i cittadini a scegliere e sono convinto che ci sarà una grossa risposta della gente che vuole questo taglio dei parlamentari. In Italia c’è un anomalia: uno spropositato numero di parlamentari che diluisce l’efficacia del Parlamento. Di diminuzione dei parlamentari parlava anche Nilde Iotti tanti anni fa.

Mi fa piacere ricordare che l’intero arco costituzionale si è espresso a favore del taglio, al di là di qualche partito di opposizione. Sia Lega che poi Pd hanno votato sì alla riduzione dei parlamentari. Non è che le riforme parlamentari arrivano così a caso. E questo processo è arrivato a compimento con il referendum che è la forma più alta di espressione”.

Futuro a 5 Stelle

“Il Movimento 5 Stelle oggi è chiamato ad uscire da questa crisalide e diventare una farfalla vera e propria. Dobbiamo iniziare a capire che bisogna ritornare sul territorio. Bisogna avere una governance collegiale seria.

Un Movimento 5 Stelle più forte significa un Governo più forte. Oggi il Governo deve realizzare delle decisioni e lavorare sulla sua struttura”.


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