Da una parte i “negazionisti”, dall’altra i “virologi da salotto”. Trovare un filotto di moderati è già difficile così, figurarsi la verità su come l’emergenza coronavirus sta cambiando le gerarchie sociali, politiche, economiche.
Volano insulti da una parte all’altra, tra fanatici della mascherina e gilet arancioni e nel trambusto del dibattuto si perde di vista il punto: non si parla di virus, ma di come si sta approcciando ad esso.

Questa l’opinione di Matteo Salvini, che a “Un Giorno Speciale” ha esposto le sue paure nei confronti di un Governo che proroga i suoi poteri speciali scanditi da avvisi e bollettini.
Abbiamo chiesto al leader della Lega se a sua detta qualcuno non ne possa approfittare ai danni delle opposizioni.
Sentite cosa ha detto a Francesco Vergovich.

“Emergenza, non vorrei fosse una strategia…”

Mascherine? Nei luoghi chiusi e dove bisogna tenerla la si tiene. Che però ci sia uno stato d’emergenza senza emergenza è una forma di controllo, di pressione, di minaccia e ricatto politico che nulla ha a che fare con la scienza.
Fortunatamente le terapie intensive sono vuote, però c’è questo bollettino quotidiano dei morti, dei feriti, dei contagiati e c’è questo terrorismo a reti unificate.
Nel giorno medio sono morte in Italia circa 1800 persone di cancro, di infarti, di incidenti stradali, di suicidi. 1800. Non capisco perché dobbiamo ancora avere questo bollettino quotidiano che poteva avere un senso a marzo o aprile.

Penso che qualcuno lo stia sfruttando, ma facendo il male del Paese. Che tipo di messaggio diamo agli altri paesi? Vendersi male è un crimine verso le nostre imprese: adesso l’emergenza è economico-sociale, non sanitaria.
Io non vorrei che fosse una strategia per alimentare tensione sociale, tensione
economica.
Qual è il senso di prolungare lo stato d’emergenza se non continuare a preoccupare?

Capitolo Azzolina

Al capo dello Stato ho esternato anche la mia preoccupazione sulla scuola. Siccome lui è stato ministro della pubblica istruzione (passare da Mattarella alla Azzolina è indicativo dei tempi che stiamo vivendo), gli ho esposto la mia paura e quella di tanti che in queste condizioni la scuola italiana rischi il collasso. Non vi dico cosa mi ha risposto, ma diciamo che la mia preoccupazione non mi sembra fosse solo mia.

Invito la signora Azzolina che temo essere la persona sbagliata al posto sbagliato a fare un confronto su Radio Radio quando vuole. Non è possibile un livello di incompetenza e di approssimazione simile.

“Recovery Fund: perché il Governo non taglia l’Iva?”

Non sono certo simpatizzante della Merkel, ma ho proposto al Governo di fare quello che ha fatto in Germania, usando una parte de soldi stanziati per tagliare l’IVA sui prodotti dei negozi del 3%.
Tagliamo l’IVA del 5% e vedi quanti soldi rimangono in tasca ai consumatori, che diventano maggiore spesa in negozio.
Due mesi fa Conte disse “tagliamo l’IVA”. Ne avete più saputo qualcosa?
Dice che l’Europa ci ha dato millemila miliardi (non ci credo): usiamo una parte di questi soldi per un taglio sostanziale del peso fiscale che vorrebbe dire maggiori consumi?


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