Nella buona o nella cattiva sorte, ma l’Italia potrebbe essere sempre più verso la strada di un matrimonio con l’Europa. Il progetto di bilancio europeo in cantiere che partirà dal prossimo anno e garantirà le risorse per il Recovery Fund o Next Generation Eu, che dir si voglia, avrà come risultato una maggiore comunione d’intenti e di risorse tra i Paesi dell’Unione.

Sebbene modi, tempi e luoghi delle risorse siano ancora da stabilire o da svelare, la condivisione dei debiti nazionali per la creazione di un unico in comune potrebbe segnare un punto di non ritorno. Per questo le previsioni per il futuro, secondo l’economista Valerio Malvezzi, sono temibili e tenebrose. In particolare per gli italiani che già adesso sono intrappolati nel tunnel, senza vederne la luce.

Ecco l’intervento di Valerio Malvezzi ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergocich a “Un Giorno Speciale”.

“Il Recovery Fund, il Mes e tutte quelle altre cose sono degli affittacamere. La logica è uguale, della finanza per la finanza. Attenzione, quello che hanno fatto in Grecia lo faranno anche in Italia. Tra noi e la Grecia non ci saranno differenze. Ci siamo messi nelle condizioni per ricevere la Troika. Nelle condizioni è scritto nero su bianco: noi dobbiamo fare quello che dicono loro.

Se noi domani decidessimo di fare norme contro i clandestini immediatamente saremmo fuori da quelle regole di legalità per ricevere i soldi nostri e poterli utilizzare.

In futuro ci saranno quelli che avranno un reddito garantito e sarà finanziario e ci saranno degli Stati che saranno gli schiavi del mondo. E ci dovranno essere tanti disoccupati, perché per creare il denaro nella finanza servono i disoccupati nell’economia.

Tutta questa leggenda che è stata costruita serve soltanto a quelli che vivono di finanza per la finanza. I Governi non servono più a nulla, in questa situazione andare a votare è completamente inutile.

Noi dobbiamo recuperare l’orgoglio di essere italiani. Riportiamo l’Italia ad avere uno status nel mondo, oppure andremo sempre col cappello in mano o in ginocchio a chiedere sconticini e presticini”.


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