L’affannosa ricerca della verità ha in questi mesi scaturito dibattiti persino tra esperti e professionisti dell’informazione. La mancanza di una narrazione coerente, e dunque di credibilità, insieme ai casi di censura delle fonti alternative ha dato il la a una discrepanza inesorabile tra cittadini e mondo dell’informazione: nascono dubbi, domande e in qualche caso, sospetti.

Il fatto che sia scienza che informazione “mainstream” non abbiano mantenuto coerenza sulla vicenda coronavirus ha insomma suscitato domande e scetticismo, come spiega la scrittrice e giornalista Enrica Perucchietti in questo video, in cui espone come il connubio tra censura e carenza di spiegazioni unitarie da parte delle fonti “ufficiali” – secondo lei funzionale a una manipolazione – si stia in realtà ritorcendo contro il potere che vi troverebbe interesse.
Ecco il suo intervento.

Il fatto che il potere stia dimostrando di avere paura è abbastanza chiaro dalla questione della censura: noi in questi mesi, dopo una narrativa catastrofistica, dopo che siamo stati bombardati di paura quotidianamente che serviva per disorientare noi cittadini, per poterci controllare, manipolare meglio per legittimare i provvedimenti che ci sono stati calati dall’alto, e dopo anche una forma d’informazione virtuale in cui i media mainstream e gli stessi esperti si sono contraddetti tra di loro dicendo tutto e l’esatto opposto, in tutto ciò abbiamo assistito a delle maglie del controllo che si stringevano sempre più come un cappio.

Abbiamo visto sempre più sorveglianza tecnologica, come la proposta del monitoraggio, il dispiegamento dei droni e via discorrendo. Quindi in qualche modo con la questione che se volevamo tornare a sentirci sicuri dovevamo iniziare a regalare la nostra privacy e libertà, come se fosse qualcosa a cui possiamo rinunciare.
Sono inoltre state usate delle tecniche per etichettarci tutti come pazzi, complottisti e terrapiattisti.

Nel momento in cui tu discosti dal pensiero unico e dimostri di essere dotato di coscienza critica e libero arbitrio, mostri semplicemente di poter dissentire, vieni automaticamente etichettato, stigmatizzato, denigrato, perché tu non devi contagiare le altre persone con il tuo libero pensiero. Diventeresti tu un virus, e riusciresti forse a immunizzare le masse dalle balle del sistema.

Il mio invito è quello di esercitare la coscienza critica, il nostro dubbio, di immunizzarci davvero dalle loro menzogne“.


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