Le cronache degli ultimi giorni sia da Roma che da Bruxelles raccontano di una vera e propria cascata di soldi in arrivo, in data non ancora precisata. Per l’esattezza all’Italia, stando sempre alla narrazione egemonica, andranno 209 miliardi suddivisi in sussidi a fondo perduto (80) e prestiti (120). Entrambi al prossimo bilancio europeo in partenza nel 2021.
Dunque la maggiore quota dei fondi europei del Recovery Fund destinata all’Italia sarà costituita da prestiti, i quali per definizione vanno restituiti. Il primo paradosso di un piano definito dalla Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen Next Generation Eu, ma che come conseguenza diretta alimenterà il debito di queste “Nuove Generatione Ue”.
Oltretutto, non basta avere le tasche piene di euro se poi la politica non li spende in modo corretto. Altro tassello mancante di un mosaico tutt’altro che completo, nonostante le notizie di strettissima attualità.
Ne hanno parlato Stefano Raucci e Furio Focolari, insieme al professor Enrico Michetti a “Fuori dal Pallone”. Ecco il suo intervento.
“Mettersi nella condizione di prestare i soldi significa anticipare uno stato di schiavitù. Oggi noi ricorriamo ai prestiti. Però facciamo attenzione: perché quando facciamo le finanziarie ci indebitiamo di 15, 20, 30 miliardi l’anno.
Quest’anno in ragione della pandemia ci siamo indebitati ancora di più e ci porteranno in un sbilancio debito/Pil del 160%. Se prendiamo altri 127 miliardi di prestiti bisogna spenderli bene.
Il reddito di cittadinanza deve essere un momento di emergenza, non deve diventare la regola. La regola è il lavoro. Non è dare un reddito a qualcuno. Bisogna investire per creare lavoro, non per dare i soldi alle persone per restare a casa. Quella gente merita di lavorare. Quella è dignità che si dà alla persona.
Ma vi rendete conto del Mes. C’è chi dice che la sanità ha bisogno di 40 miliardi, ma che ne sai tu se la sanità ne ha bisogno di un miliardo, due o dieci. Ma sti soldi poi li devi restituire o no?
Ma se io mi faccio un appartamento di 50 metri quadri significa che quello mi posso permettere. Che ci faccio con 500 mila euro di ristrutturazione quando me ne bastano 20 mila? La sanità è la stessa cosa.
Per la sanità non serve il Mes, non servono 40 miliardi. Basterebbe un miliardo accompagnato da persone che sappiano quale sono le riforme da fare. Se tu reintroduci quei 30-40 miliardi di sprechi, il sistema sanitario nazionale non ha bisogno più di niente. Non abbiamo bisogno di indebitarci.
Ma questo non lo fa nessuno perché l’assistenzialismo porta voti. Quando tu fai dell’eccezione la regola, allora sei fuorigioco”.
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