Chef Rubio dice addio a Facebook, Instagram e Whatsapp. Il motivo? Il noto personaggio televisivo ha evidenziato un oscurantismo sulle notizie riguardanti la Palestina e lo Stato di Israele. “Una censura soft e subdola”, riscontrata dallo chef su questi social di proprietà di Zuckerberg, applicata attraverso una limitazione della circolazione dei suoi post tra i follower.

Per approfondire e spiegare meglio la situazione Chef Rubio è intervenuto a ‘Lavori in Corso in compagnia di Stefano Molinari e Luigia Luciani”

“I social di Zuckerberg mi hanno impedito di arrivare a quanti più follower avevo e hanno impedito l’aumentare degli stessi come numero sulla grafica. Giornalmente ricevevo costanti richieste e notifiche di persone che non riuscivano più a vedere le mie storie. Cercavo di fare informazione, ma questo mi è stato impedito da alcuni giorni. Di 740 mila persone di solito a 60 mila persone riuscivano ad arrivare le notizie più scottanti secondo Zuckerberg, poi alla fine arrivavano a 15 mila. Quindi mi sono chiesto perché dovevo promuovere un’azienda privata che impedisce il libero scambio di idee e di informazioni. E soprattutto il circolare delle notizie.

È un dato di fatto che il mio account è stato sottoposto ad una censura soft e subdola. O un algoritmo o censure fatte da persone su questioni che riguardano la Palestina e le critiche allo Stato di Israele sono un dato di fatto.

Io riportavo articoli di reporter di tutto il mondo, giornali che non erano sotto il gruppo GEDI, che è quello che pratica censura sionista visto che lo detengono gli Agnelli. Non mi inventavo niente, i morti ci sono, se non li vogliamo raccontare è un altro paio di maniche.

Fino a quando la Palestina non sarà libera non tornerò in televisione”.


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