Naufragio Roma. La barca giallorossa, al momento, sembra fare acqua da tutte le parti. La squadra non riesce ad uscire dal tunnel di una deprimente mediocrità dal punto di vista delle prestazioni. La società si è rinchiusa in un silenzio emblematico con un direttore sportivo, Petrachi, sospeso e tante altre problematiche in corso.

Insomma, un regno senza sovrano. La sconfitta senza appello contro il Milan, nel torrido pomeriggio di San Siro, ha messo per l’ennesima volta a nudo limiti e debolezze di una squadra ormai smarrita.

Il futuro? Il cielo sopra Trigoria non promette nulla di buono. La tifoseria giallorossa, triste e sconsolata, attende con impazienza il sospirato cambio di proprietà. Le colpe, in questi casi, vanno divise equamente. Dalla dirigenza all’allenatore passando per giocatori troppo spesso sopravvalutati.

Nel pomeriggio di ‘Radio  Radio Lo Sport’ le Teste di calcio hanno analizzato nei particolari il momento deludente di Pellegrini e soci.

Stefano Carina

Noi sbagliamo termine quando parliamo della rosa della Roma. Noi parliamo di una rosa lunga; in realtà la rosa della Roma è soltanto numerosa. Lungo vuole dire che se al posto di Tizio entra Caio la qualità non cambia. In realtà la Roma ha già problemi con Tizio, figuriamoci con Caio. Questa è una squadra che è stata costruita malissimo. Ha cinque terzini destro,  non c’è uno che può fare il titolare. In mediana viene utilizzato come regista un giocatore che la miglior stagione che ha fatto era da trequartista nell’Atalanta. Molte volte noi sopravvalutiamo quello che vediamo. Perché il Milan di ieri, disastrato, a nove punti che quest’anno ha fatto ridere, ha 4-5 elementi che nella Roma attuale fanno i titolari. Donnarumma, Theo Hernandez, Romagnoli, Bennacer, Calhanoglu fa il titolare bendato e con una lavagna portata sulle spalle.

Alessandro Vocalelli

Il problema non è quello che vedo in campo. Quello che vedo in campo è quello che mi aspetto. Il problema è che io so che la Roma quasi certamente è fuori dalla Champions League, non sento nessun dirigente parlare, non sento nessuno che mi spiega come stanno le cose. L’unica cosa su cui si continua a discutere è se Zaniolo resta o se Pellegrini resta. Per il resto non so quali sono i programmi. Non so cosa voglia fare la Roma una volta che è sfumata la Champions League. Che progetto c’è sull’allenatore, se Fonseca rimane o non rimane. Come si pensa di migliorare questa squadra? Chi sarà il direttore sportivo, perché non può essere uno che vive a Londra. Io credo che il problema sia sempre quello.

Roberto Pruzzo

Fermandosi solo al campo credo che l’analisi di Carina sia spietata ma corretta. In generale a Roma si tende a sopravvalutare certe posizioni di giocatori che in effetti sono buoni calciatori ma niente di eccezionale. Io ho visto una squadra che non ha motivazione, non ha un obiettivo da raggiungere, quindi fai ancora più fatica. Credo che si debba trovare una condizione migliore per provare a fare qualcosa di importante in Europa League. In futuro bisognerebbe pensare seriamente a trovare delle varianti. Nella Roma se non fa goal Dzeko io sinceramente fatico a pensare a uno che possa risolvere la partita.

Gianluca Lengua

Secondo me già ieri hanno giocato in infradito i calciatori della Roma. Questa è una squadra senza capo né coda, allenata da un tecnico che è la quarta scelta di un dirigente sospeso un paio di settimane fa. Lo stesso dirigente che ti ha detto che la squadra non si allena bene. C’è un disastro a Trigoria. E’ una squadra neanche molto intelligente a livello tattico perché ieri quando Zappacosta fa quel retropassaggio, che non lo fanno neanche sui campi di Terza Categoria, Cristante non fa neanche un fallo tattico per fermare l’azione. Stiamo parlando di calciatori completamente fuori dal mondo che non ci stanno con la testa. Avevano capito già dall’inizio del campionato che non sarebbero mai arrivati in Champions League.

Furio Focolari

La Roma ha un solo giocatore che risolve i problemi: Dzeko. Infatti con la Sampdoria l’ha risolta ma poi ieri che Dzeko ha giocato male la Roma non ha mai tirato in porta. Il problema della Roma, dal punto di vista dell’organizzazione del gioco, esiste. Noi però siccome parliamo giustamente della società, evitiamo sempre di parlare dell’allenatore. Però a questo punto comincio a pensare che, come dicono in Toscana, l’allenatore ci abbia capito poco. Io non so più che pensare. Tutti questi passaggi indietro al portiere ma perché?

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