La fase due è ormai inoltrata da più di un mese e il paese sembra uscire dal momento più drammatico dell’emergenza Covid -19. Dal 3 giugno le nuove misure adottate sono valide su tutto il territorio e i confini tra regioni sono stati riaperti.
La situazione economica italiana ha però bisogno di supporto e, nonostante gli aiuti promessi dall’Unione Europea e dal Governo, si fa fatica a ripartire.

Marco Antonellis, Direttore “Palazzi & Potere” su affaritaliani.it e Mauro Masi, Presidente della Banca del Fucino e Banca Igea, vengono intervistati da Francesco Vergovich a “Un giorno speciale” ed esprimono il loro pensiero al riguardo.

Ecco alcune considerazioni importanti emerse durante la discussione.

Antonellis: “Gli italiani ce la faranno nonostante il Governo e nonostante l’Europa”

“Gli italiani ce la faranno nonostante il Governo che, a mio avviso, non ha fatto tutto quello che avrebbe dovuto e potuto e non lo ha fatto nei tempi in cui si sarebbe dovuto fare, perché i tempi sono fondamentali quando devi contrastare un’emergenza come il coronavirus. Perciò dico che gli italiani ce la faranno nonostante il Governo e nonostante l’Europa che, se possibile, è stata ancora più lenta e più pressappochista del Governo. Gli italiani ce la faranno per merito loro non di certo per Bruxelles o per chiunque sia a Palazzo Chigi.

Draghi però non ci ha fatto crollare la borsa di Milano come ha fatto la Lagarde, che poi si è ripresa ma è partita malissimo.

Se ci fosse stato un più forte intervento della BCE non si sarebbe poi dovuto discutere di altro e se ci rispetta secondo me è solo perché, dopo il crollo della borsa, Sergio Mattarella è intervenuto con un comunicato e dalle parti di Bruxelles hanno capito che l’Italia andava trattata un po’ sul serio. Mentre per il restante Europa ossia il Recovery Fund siamo ancora a caro amico e non mi sembra un buon segnale che Conte faccia delle letterine insieme alla Spagna sul turismo perché lì già mette il paese in una posizione B. La lettera è stata contestata anche da alcuni membri della Farnesina. Ti vai a legare con un paese come la Spagna che sta messo peggio dell’Italia.

La situazione è complessa. A metà giugno, per quanto riguarda la Troika, si inizierà a parlare di MES e bisognerà vedere se i regolamenti attuativi sono stati cambiati nel senso della lettera di Gentiloni. Lui stesso ha detto in un’intervista che sono stati cambiati, aspettiamo di leggerli e vedremo.
In futuro il rischio è che, quando tornerà il patto di stabilità tra qualche anno, molti avranno dei parametri allucinanti. Sarà un rischio per l’Italia e per molti paesi europei. Solo la Germania a quel punto potrà sorridere”.

Masi: “Io escludo il rischio Grecia per l’Italia

“L’ultimo intervento che ha fatto la BCE è stato enorme e lo ha fatto principalmente sui titoli di stati italiani. In questo momento si sta avviando a diventare di gran lunga il più grande possessore di titoli di stato italiani e questo è un segnale positivo per noi. Alcuni osservatori finanziari che se la BCE continua così non ci sasrà bisogno del MES o del Recovery fund ma io penso che c’è bisogno di tutto, soprattutto in ambito sanitario. Ne abbiamo bisogno.

Per il discorso economico non basta che i cittadini si comportino bene, c’è bisogno che quello che è stato promesso arrivi. In questa fase senza l’aiuto europeo non si riesce a fare nulla e non riusciamo ad andare avanti. Il segnale che arriva adesso non è negativo, ed è l’atteggiamento della BCE che ha dato, sotto la Lagarde, tanta liquidità più di quanta ne ha data Draghi. Tuttavia iniziando in modo pessimo per poi riprendersi“.

Io escludo il rischio Grecia, l’Italia non è sotto questo parametro. Diverso il discorso degli immigrati, che è un discorso politico. L’Italia è geograficamente posta in vicinanza di paesi in difficoltà ed è sempre stato un problema l’immigrazione incontrollata. Tema politico che dipenderà dagli equilibri che verranno a crearsi all’interno dell’Europa.


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