Ieri ho avuto la possibilità di confrontarmi in diretta web con il presidente di Huawei Italia Luigi De Vecchis, a cui ho posto la seguente riflessione: Huawei sul 5G sta facendo delle ottime proposte all’Italia. Proposte molto competitive e sicuramente anche più economica rispetto ai competitor europei. Quindi se la partita fosse esclusivamente commerciale non ci sarebbe neanche da discutere.

Gli americani, però, sono stati molto chiari con gli alleati. La scelta di aprire a Huawei per il 5G non è soltanto una scelta di prodotto. Si tratta di una scelta geopolitica che avrà ripercussioni inimmaginabili. Gli americani hanno fatto sapere che chi sceglie Huawei rischia di interrompere i rapporti di intelligence con gli Stati Uniti.

Quindi è una scelta di campo, non di prodotto. E di questo Huawei non può non tenerne conto, perché si assume una responsabilità enorme nel consigliare all’Italia una scelta del genere. La loro tecnologia, per quanto appetibile, rischia di essere una mela avvelenata per il nostro Paese, mettendoci contro il nostro alleato storico.

L’Italia non ha garanzie sul fatto che la Cina sia disposta a controbilanciare eventuali ritorsioni commerciali all’Italia da parte degli Stati Uniti, o a fare da scudo anti-spread in caso di attacchi speculativi. Questo vuol dire che Huawei ci offre una tecnologia appetibile dal punto di vista commerciale, ma senza aver pensato alle drammatiche conseguenze geopolitiche.

De Vecchis ha risposto, giustamente, che questa mia domanda andrebbe posta al Governo cinese. Allora io vorrei approfittare di questa radio per lanciare un appello ai membri del nostro Governo, invitandoli a fare questa domanda ai loro omologhi cinesi. E’ fondamentale capire se ci stanno offrendo una tecnologia infischiandosene delle implicazioni geopolitiche o se sono pronti ed organizzati per offrirci appoggio per quella che sarebbe una vera e propria scelta di campo.

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