Una politica di lacrime e sangue. Sono numerose le occasione nelle quali viene evocata questa celebre espressione pronunciata da Winston Churchill nel 1940. Un modo ben preciso di intendere la gestione della cosa pubblica che le opposizioni accostano in questi giorni alla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

Nel corso della conferenza stampa sul decreto Rilancio l’esponente di Italia Viva ha concluso il suo intervento annunciando in lacrime che “ora gli invisibili saranno meno invisibili“. Il riferimento è alla regolarizzazione dei migranti impiegati senza regole e precauzioni perlopiù come braccianti e badanti.

Ma la scena della ministra Bellanova commossa in diretta nazionale ha subito scatenato la reazione dell’opposizione. Per molti esponenti di Lega e Fratelli d’Italia il riferimento alla ex ministra Elsa Fornero è d’obbligo.
Sull’argomento si è espresso anche il senatore leghista Stefano Candiani intervistato da Luigia Luciani e Stefano Molinari.

Ecco l’intervento di Stefano Candiani a ‘Lavori in Corso’.

“Bellanova come la Fornero: piange mettendolo in quel posto agli italiani” ► Candiani

Lacrime in stile Fornero. Non è una bella immagine. La Bellanova ha fatto una questione squisitamente ideologica in un momento in cui bisogna essere molto seri e dare risposte agli italiani.

Perché non dicono che su questa iniziativa che hanno fatto hanno avuto il parere contrario di tutte le associazioni di categoria di agricoltori…Con una scusa meschina, quella del Coronavirus, questi aprono ad una sanatoria indistinta. Senza alcuna attinenza all’agricoltura.

Il paragone viene fatto con la Fornero perché si parla di gente che piange mettendolo in quel posto agli italiani.

Mentre ad oggi la Germania ha messo in campo mille miliardi di aiuti di Stato alle imprese, la Francia ha messo 350 miliardi di aiuti di Stato, noi qui abbiamo dato disponibilità al Governo per 55 miliardi di debito pubblico.

Il decreto è un’accozzaglia di rimandi e rinvii. 250 articoli da cui non se ne esce vivi. E questa mi va a piangere in televisione per la sanatoria sui migranti, come se fosse questo il punto di svolta della crisi da Coronavirus”.


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