Si scrive lockdown, si legge “arresti domiciliari“, o se preferite “reclusione coatta imposta dal potere”. Potere che la giustifica rendendolo evidente con la questione dell’emergenza legata al coronavirus.

“Lockdown” però suona cool come sempre avviene con il nuovo latinorum, l’inglese dei mercati finanziari. Lockdown è sia cool che autorevole: cool perché dà l’idea di un’esperienza a fin di bene, magari anche eccitante, autorevole perché l’inglese dei mercati è verbo della verità. Come quando i padroni del discorso dicono “austerity” anziché austerità.

E’ la lingua del potere, la lingua che cade dall’alto e colpisce senza pietà tutti quelli che stanno in basso, con l’illusione che sia in sé qualcosa di buono ed entusiasmante, che semplicemente va capito.

Tale è il lockdown: una pratica di incostituzionale reclusione dei cittadini, che in un baleno sono stati mutati in prigionieri senza colpa, privati delle loro libertà fondamentali.
Il virus, l’abbiamo capito, è l’alibi perfetto, quello che permette al potere di renderci schiavi e di indurci ad accettare le catene con l’ebete euforia di chi le indossa pensando che sia a fin di bene per la sua libertà futura.

Non fidatevi mai di chi in nome della libertà futura vi toglie quella presente, e ancor meno fidatevi dei mentitori che vi dicono che in nome della salute si può rinunciare alla libertà: la libertà è il bene più prezioso.

Ce lo insegna anche Hegel nella memorabile dialettica di servo e signore tratteggiata nella “Fenomenologia dello spirito”: il servo è colui che rinunzia alla libertà per fare salva la vita.
Ecco, ci stanno trattando esattamente come servi, né più, né meno.
E’ il modus operandi della nuova dittatura sanitaria, che in nome della vita ci condanna agli arresti domiciliari.

L’ha detto bene anche il filosofo Giorgio Agamben e ovviamente contro di lui ha tuonato all’unisono la corrottissima congrega dei filosofi, una comunità che da tempo, dalla ricerca socratica della verità, è transitata impunemente a quell’immonda categoria di produzione di quadri ideologici a sostegno del potere.

Intanto loro approfittano della nostra reclusione. Pardon, del nostro lockdown. Loro, i signori di un governo giallofucsia, che risponde all’Unione Europea e al capitale e mai al popolo e a chi lavora, e che anzi ha il compito di colpirli senza pietà.

E’ lotta di classe, è evidente. E guarda caso è chiaro da che parte combatta il coronavirus.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: