Sin dall’inizio di questa emergenza il Presidente Giuseppe Conte ha deciso di sfoderare l’arma dei DPCM – Decreto del Presidente del Consiglio nella lotta contro il Coronavirus. Così a colpi di provvedimenti amministrativi sono state ristrette alcune delle libertà costituzionalmente garantite. Proprio su questo punto sorgono i dubbi in merito alla correttezza dell’operato condotto dall’ex professore di diritto privato.

L’ultima figura di spessore ad esprimere la propria preoccupazione è stata poche ore fa l’attuale Presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia, guarita di recente dal Coronavirus: “La leale collaborazione tra le Istituzioni – ha scritto nella relazione annuale sull’attività del 2019 – è la chiave per affrontare l’emergenza… anche in situazioni eccezionali la Costituzione non contempla un diritto speciale”.

Per commentare il susseguirsi di DPCM scritti e firmati dal Premier Conte Stefano Molinari ha intervistato Antonio Baldassarre, Presidente Emerito della Corte costituzionale. Questo il suo intervento a ‘Lavori in Corso’.

Atti contro la Costituzione

Anche di fronte a fatti come una pandemia, che comporta una serie di limiti forti e stringenti alle libertà fondamentali dell’individuo stabilite in Costituzione, ci vuole una legge. Quindi il Parlamento deve dire in che modo vanno limitate queste libertà e dare i poteri al Governo. Invece in questo caso sono stati fatti a monte dei decreti legge, però a maglie molto larghe. Infatti i limiti alla libertà, come quello di movimento, sono stati fatti con lo strumento del DPCM.

Un atto amministrativo che viene preso dal Presidente del Consiglio dei ministri da solo, senza alcun controllo, non passa dal Presidente della Repubblica per la promulgazione, non passa per il Consiglio dei Ministri che vengono esautorati, compreso il ministro della Sanità. Tutto questo è contro la Costituzione”.

Curvatura autoritaria delle Istituzioni

“Era ora che un’alta carica dello Stato, come la Presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia, si facesse sentire, visto che gli altri hanno taciuto finora. E’ un buon segno di carità democratica del nostro Paese. E’ veramente strano che a parte il professor Cassese e chi le sta parlando in questo momento, prima dell’intervento della Presidente della Corte Costituzionale, nessuna autorità e soprattutto pochissimi costituzionalisti hanno fatto osservazioni su questo modo abbastanza disinvolto e che comporta un’implicita curvatura autoritaria delle nostre Istituzioni.

Ci lamentiamo che Orban fa il dittatore all’interno di un Paese della comunità europea, ma se noi facciamo la stessa cosa poi non possiamo dire che Orban è un’autorità contro la democrazia. Se si fa la stessa cosa che fa Orban evidentemente dobbiamo solo stare zitti”.

Decide soltanto un uomo

Poteva essere sufficiente anche un Decreto Legge. Il Governo lo preparava e poi il Parlamento se voleva lo correggeva. Invece in questo modo il legislatore non è intervenuto per nulla. Il Parlamento è stato messo totalmente fuori e decide soltanto un uomo: il Presidente del Consiglio. Con una pletora di esperti o sedicenti tali che gli danno dei consigli. Mi pare che non è quello che prevede la nostra Costituzione.”

Correggere i propri comportamenti

Credo che dopo le parole della Presidente della Corte costituzionale qualcosa succederà perchè non si può far finta che non ha detto nulla. Ha detto in modo chiaro che le situazioni eccezionali non richiedono un diritto speciale. Di fronte ad una posizione così chiara qualcuno dovrà correggere i propri comportamenti.

O il Presidente del Consiglio attiva un processo di coinvolgimento del legislatore o se non lo fa lui penso che qualcuno deve indurlo a farlo… Il Presidente della Repubblica, i Presidenti di Camera e Senato, la Presidente della Corte costituzionale (che ha già parlato)”.


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