L’elevata difficoltà che comporta una pandemia simile sta portando alla luce i punti deboli di governo e opposizione del Bel Paese, talloni d’Achille che sono stati evidenziati nelle ultime settimane sia sull’argomento MES, che nella gestione delle risorse per affrontare l’emergenza economico-sanitaria.

Particolarmente duro in proposito l’editorialista del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, che nel suo intervento a ‘Lavori in Corso’ non ha risparmiato critiche sia verso l’esecutivo – bacchettato per non aver abbattuto la burocrazia neppure in questa situazione d’emergenza – che nei confronti dell’opposizione, a detta del giornalista mai veramente in grado di difendere gli interessi degli italiani.
Ecco l’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani.

De Bortoli (CorSera): “Liquidità per chi ne ha bisogno è come ossigeno per i malati, se non arriva per tempo poi non serve più”

La contraddizione del governo

La contraddizione che noto è che nella fase 2 avremo bisogno di cittadini responsabili, disciplinati e consapevoli dei rischi a cui vanno incontro. In questa fase invece si è avuto paura del senso di responsabilità degli italiani, li si è trattati un po’ come adolescenti e questo è contraddittorio rispetto a quello che sarà necessario fare dal 4 maggio.

“Nessuna chiarezza sul MES”

Su Conte penso che forse sarebbe stato necessario arrivare al Senato senza anticipazioni su Facebook che è una modalità poco istituzionale francamente. Sul MES mi stupisce che non ci sia stato un approfondimento specialmente dell’opposizione, che avrebbe dovuto spiegare perché il Meccanismo Europeo di Stabilità è una trappola per topi per gli italiani, mentre in realtà nella seduta odierna c’è stata una spiegazione molto superficiale.

Questa è una mia opinione personale, noi abbiamo strumentalizzato il MES facendo del male alla posizione dell’Italia, spacciandolo per una sorta di anticamera del commissariamento della nostra nazione, ma non è così nei fatti.

“Liquidità per chi ne ha bisogno è come ossigeno per i malati”

Credo sarebbe giusto per l’Italia portare a casa tutte le risorse necessarie con le minori condizioni possibili e allo stesso tempo non mettere in pericolo la solidità del nostro debito altrimenti dopo la pandemia si rischia il fallimento dello Stato e questo toglierebbe certezze sul futuro.

Contributi cassa integrazione? Noi Italiani abbiamo un grande senso civico e siamo molto più compatti di quanto non lo siano i nostri rappresentanti, ma penso che la pazienza abba un limite e credo che ad un certo punto ci potrebbero essere dei problemi di tenuta sociale perché comunque la burocrazia è un male endemico del nostro paese. La liquidità è come l’ossigeno per i malati, se non arriva per tempo poi non serve più“.


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