Questa mattina, sulle pagine del Frankfurter Allgemeine Zeitung, appariva una lettera firmata da Carlo Calenda e alcuni importanti amministratori comunali e regionali, indirizzata al popolo tedesco. Lo scopo è molto chiaro: ricordare, in questo momento delicato, come dovrebbe comportarsi un grande Paese rispetto ad altri che si trovano in emergenza. Un’iniziativa dunque indirizzata a far riflettere i tedeschi – in particolare le istituzioni – su un argomento molto dibattuto in questi giorni: l’emissione di Eurobond per far fronte alla crisi.

Che reazioni ha generato questa lettera in Germania? Che risposta si è avuta riguardo il dibattito sugli eurobond? Come sta affrontando il governo italiano questa crisi?

Lo abbiamo chiesto a uno degli autori della lettera, il leader di ‘Azione’ Carlo Calenda. Ecco l’intervista a ‘Lavori in Corso’.

L’Italia ha saputo stare dalla parte giusta della storia

“La lettera che abbiamo pubblicato sul Frankfurter ha già avuto effetti, oggi tutta la stampa tedesca l’ha ripresa. C’è stata la frattura interna alla Germania che speravo, la SPD il partito socialdemocratico si è apertamente dichiarato favorevole agli eurobond, cosa che non aveva mai fatto, la leader dei verdi ha fatto lo stesso e metà della stampa tedesca si è schierata a favore degli eurobond. Quello che noi abbiamo fatto è stato spiegare che questi soldi non è che devono andare al Governo italiano, stiamo dicendo ai tedeschi che devono dare i soldi all’Europa, alla Commissione, per fare un grande piano come quello degli Stati Uniti. Soldi in più che arrivano ai cittadini dall’Europa.

Il passaggio nella lettera sui debiti di guerra della Germania è un dato storico: nel 1953 la Germania è stata aiutata a ripartire perché un ammontare di circa 29 miliardi di euro – che all’epoca equivaleva al PIL tedesco – gli è stato abbonato per metà e per metà fatto pagare in 30 anni. L’Italia ha saputo stare dalla parte giusta della storia.

Quello che veramente è inaccettabile è che un grande paese come la Germania si accodi all’Olanda, fa ridere.

“Bisogna mettersi con la testa e la voglia di lavorare, se diventa lo show del Presidente del Consiglio…”

Conte – lo dico con franchezza – sta gestendo questa emergenza male. Fino a che si è trattato di chiudere tutto con dei decreti, peraltro confusi, non c’è una attività da fare, c’è solo da fare una norma che dice “non puoi uscire di casa”. Adesso c’è da dare dei sostegni all’economia, e quello che è stato fatto è assurdo nel modo in cui è stato fatto. Lo avevamo detto che così la cassa integrazione non funzionava, è una cassa complicatissima che prevede accordi sindacali incrociati con le Regioni. Gli ho spiegato cosa dovevano fare, gli ho mandato una lettera e ci ho parlato, ma non ti ascoltano. Quindi questo non ha funzionato, l’INPS è andata in tilt e non si sa perché solo 600 euro agli autonomi…

E’ stato un intervento risibile rispetto ai 117 miliardi della Spagna, senza parlare della Germania. Stiamo incominciando ad avere sul piano delle cose che si devono fare – non il dire agli italiani state a casa – una debolezza gestionale inaccettabile.

Bisogna mettersi con la testa e la voglia di lavorare, se diventa lo show del Presidente del Consiglio tutte le sere che si appella ai buoni sentimenti, e c’è la risposta di Salvini e Meloni che dicono “miliardi, miliardi, miliardi” questo paese va a ramengo. Abbiamo bisogno di persone che sappiano gestire, ma nessuna di quelle che ho nominato ha mai gestito un bar e non credo che sappia gestire un paese”.


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: