Poca luce in fondo al tunnel: archiviata l’emergenza coronavirus dovremo pensare a curare la nostra economia, che attraverserà (o sta già attraversando) la crisi peggiore degli ultimi tre secoli secondo il Prof. Raul Caruso, professore di Politica Economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Delle decisioni chiare e nette attendono chi guida l’Italia, che “non deve fare proclami“, dice Caruso, riferendosi all’ultima uscita di Giuseppe Conte: “Se gli aiuti sono questi, facciamo da soli“, ha detto il Premier riferendosi alle tutele dell’eurozona che al momento sembrano aver riservato un magro bottino all’Italia. Lo ha affermato indirettamente lo stesso Mario Draghi, che in un articolo sul Financial Times ha invitato a snobbare temporaneamente il debito pubblico.

Prepariamoci, insomma, a tempi duri, confidando nella capacità degli italiani di tirar fuori il meglio di sé nella difficoltà, ma soprattutto armati di una guida che faccia del buonsenso una qualità primaria.

“Ci attende la crisi peggiore degli ultimi 300 anni. Conte adotti misure efficaci anziché fare proclami” ► Prof. Raul Caruso

Diciamo che Mario Draghi ha sempre avuto uno stile fermo nelle sue uscite, in quest’articolo sul Financial Times lo conferma.
L’Europa fa fatica ad ascoltare perché torna sempre il problema del meccanismo decisionale europeo che è farraginoso e che è stato pensato in un momento in cui andava tutto bene.
Se immaginiamo che questa è la crisi peggiore degli ultimi due-tre secoli capiamo perché ci troviamo in questa situazione.

Parliamoci chiaro, l’unico modo davvero efficace per affrontare una crisi di questo tipo è portare il debito al livello europeo: chi ha proposto gli eurobond (o coronabond) ha ragione.
Si potrebbe optare per un vero e proprio piani di Eurobond con un piano più imponente di obbligazioni che già esistono legate alla Banca di ricostruzione di Sviluppo Europea.

Conte ha detto “facciamo da soli”? Vuole indicare che sforeremo il rapporto prefisso nel patto di stabilità senza chiedere un parere all’Unione è l’unica cosa che posso immaginare da queste parole.
E’ anche vero che purtroppo non possiamo far finta che l’Italia non abbia quel debito, forzare la mano può essere anche controproducente nel breve.

Sarebbe più logico darsi un tempo massimo entro il quale aspettarsi una risposta, se quella risposta non arriva a quel punto si può davvero dire “facciamo da soli”.
Credo che il Premier debba anche adottare misure un po’ più efficaci per l’Italia oltre a fare questi proclami.

L’Italia non può far finta che la crisi passi solo sostenendo le imprese e i lavoratori con la cassa integrazione, ci aspetta probabilmente la crisi più profonda degli ultimi tre secoli, quindi bisogna anche intervenire in maniera significativa e sostanziale sulla struttura portante della nostra economia.

Queste son quelle crisi di sistema che durano tanto. Il risparmio privato quanto è a rischio ad esempio? Perché non esiste un coordinamento globale per chiudere le borse quando sappiamo che crolleranno? Dopo l’11 settembre negli Usa, Wall Street è stata chiusa per tre giorni.
Per capire questa crisi dobbiamo andare indietro di secoli, alla caduta dell’impero spagnolo degli Asburgo, in cui cominciava a deteriorarsi tutto il sistema economico e politico, dobbiamo far riferimento a quelle esperienze storiche, non a quelle vicine che ci dicono le stesse cose.

Una buona notizia la voglio dare: nel linguaggio usato nell’epidemia quest’idea della guerra ritengo che sia sbagliata, perché le guerre distruggono l’unica cosa davvero difficile da rimpiazzare, il capitale umano: si uccidono giovani che hanno studiato, si lasciano i bambini orfani, si creano traumi incurabili. Ora abbiamo comunque tanti morti ma la popolazione attiva rimane nel tessuto economico, il vero asset dello sviluppo sono sempre le persone“.

Pierluigi Lantieri


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