Sembra che l’ex presidente della BCE Mario Draghi sia rimasto folgorato sulla via di Damasco.
In un articolo sul Financial Times avvertiamo infatti la sua conversione verso una linea finanziaria espansiva per affrontare i gravi contraccolpi economici provocati dall’emergenza Covid-19.

Draghi condivide che questa catastrofe eccezionale impone la necessità di spesa degli stati, perché come ha affermato lui stesso “le guerre erano finanziate aumentando il debito pubblico, ed oggi siamo in guerra“.

Questo è vero, ma ricordiamoci che Draghi è quello che disse che un paese con il debito pubblico troppo alto perde sovranità a vantaggio dei mercati.
Assicuriamoci allora che non sia questo il motivo per cui ne approfitta oggi per invitarci a far crescere quel debito. Cosa accadrà quando la guerra sarà finita?
Quel debito ci verrà abbonato come è stato fatto con altri paesi egemoni d’Europa, oppure diventerà l’arma da usare contro di noi in un altro tipo di guerra a cui ci ha abituato il cartello finanziario internazionale, di cui Draghi è un esponente di spicco?

  • In un paese con debito pubblico alto, decidono i mercati“;
  • Vi invito a fare debito pubblico per superare l’emergenza“.

Due frasi che, attenzione a questo, sono uscite dalla bocca della stessa persona.

Ricordiamo anche che ad oggi i morti per motivi economici a causa dell’Austerity delle istituzioni europee restano di gran lunga superiori a quelli da coronavirus.
Facciamo molta attenzione quando chi ha promosso l’austerità si offre di darci delle soluzioni.

Se Draghi è davvero rinsavito, affronti la conversione da pentito e ci aiuti a scoperchiare la pentola del sistema di cui ha fatto parte, altrimenti ha solo cambiato maschera.

Ricordiamo da dove proviene Mario Draghi, che è lo stesso svenditore del nostro Paese a bordo della Nave Britannia, lo stesso che è stato vicepresidente della Goldman Sachs, ossia la banca che ha indotto la crisi sui mercati, il medesimo individuo che come membro del Gruppo dei Trenta ha promosso l’uso dei derivati causando la crisi economica mondiale.
Ancora non quantifichiamo la cifra di derivati tossici che proprio Draghi firmò negli anni ’90.

Come presidente della Banca d’Italia si è poi reso complice del golpe finanziario che ha portato nel 2011 alla caduta di un governo democraticamente eletto.
Come presidente della BCE si è reso responsabile di non aver vincolato i prestiti effettuati alle banche, vincolando invece quelli alle aziende e all’economia reale.

Ricordiamo anche che ha affidato gli stress test delle banche europee al più importante investitore internazionale proprio del settore bancario, ossia il colosso americano Black Rock, generando un palese conflitto d’interessi. Da evidenziare poi il fatto che il vicepresidente di suddetta organizzazione siede con lui al G30.

Mario Draghi è membro del Bilderberg, della Commissione Trilaterale Rockefeller, del potentissimo G30, dell’Aspen Institute e proviene da quella banca che invitava i paesi europei a strappare le proprie costituzioni.
Mario Draghi è questo.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo


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