Le condizioni dei riders, al centro delle cronache politiche e non solo per molti mesi, sembrano essere passate ora in sordina.

Le proteste di molti sulle condizioni lavorative di questi moderni “fattorini” che affollano le nostre strade in sella a mezzi a due ruote con il compito di consegnare pacchi, cibo e molto altro (impiegando il minor tempo possibile), ha destato grande preoccupazione nell’opinione pubblica.

A riportare l’attenzione sul tema è Marco Rizzo segretario del Partito Comunista e candidato alle prossime elezioni suppletive per il seggio che fu di Paolo Gentiloni (sbarcato a Bruxelles in Commissione Europea).

Gli stage in grandi aziende accrescono le competenze dei giovani? Come contrastare il potere delle multinazionali? Come tutelare le condizioni di lavoro dei moltissimi riders?

L’intervista a Marco Rizzo in diretta a “Un Giorno Speciale”. Con Francesco Vergovich e Fabio Duranti.

“La nostra società non funziona più. In Italia abbiamo i pomodori fatti in Olanda che fanno schifo e invece buttiamo i nostri. La società basata sulla concorrenza e sul mercato incespica col diavolo, davvero lo dico perché è una società che sta puntando solo al profitto.

In Italia l’anno scorso ci sono stati 10000 giovani che sono andati a fare stage a McDonald’s, ma che stage fai gratis da McDonald’s? Lavori gratis. Che professionalità hai a lavorare lì?

Lo stato ha fornito giovani gratis alle multinazionali per fare uno stage.
I ragazzi che fanno i riders sono nuovi schiavi della logistica: non solo i riders infatti se tu hai questi grandi agglomerati di merci hai bisogno di grandi numeri non solo interni ma anche una logistica attorno, fatta da cooperative i cui soci non decidono nulla. Sono moderni schiavi.

Una certa sinistra ha tradito una sua essenza. Antonio Gramsci si ribalta nella tomba quando uno di sinistra dice “finalmente abbiamo una banca”.

Io voglio che ci sia un altro punto di vista”


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