Roba brutta. Non trovo un’altra immagine per spiegare la Juventus vista a Lione. Partita orribile, nelle idee, nel gioco, nella fame, negli errori, l’Olympique di Lione ha fatto un figurone senza nemmeno correre e affannarsi troppo perché davanti si muovevano comparse, fatta eccezione per Cristiano Ronaldo un uomo solo al comando di una ciurma di scappati di casa.

A parte i due difensori centrali, Bonucci e De Ligt discreti, i due esterni, Danilo e Alex Sandro sono stati da denuncia, così come i tre centrocampisti Pjanic, Bentancur e Rabiot, il nulla sia in fase di interdizione, sia in quella di proposizione, figuratevi in quella offensiva.

Sarri con il mozzicone disgustoso sulla bocca a inquadrare un barbone ai giardini pubblici si è sbracciato e ha urlato verso una squadra di sordi (si può scrivere o è un’offesa?).

Il risultato non comprometterebbe il passaggio del turno se la Juventus avesse offerto immagini più confortanti di quella di ieri sera ma così’ non è stato e così non è. La squadra continua a prendere gol e a faticare in fase di realizzazione, la carta disperata delle tre punte nel finale ribadisce che Sarri ha spedito all’estero Mandzukic, non ha un centravanti alternativo a Higuain che ha guai fisici e a gennaio non si è cercato una punta qualunque che potesse fare respirare l’argentino e dare un’idea in più all’allenatore.

Di certo la Juventus di Lione fa capire che contro l’Inter dovrà pensare a non prenderle. E sarà già molto per una squadra senza sangue e con un allenatore che non ha ancora capito che fare.

Tony Damascelli