Il Milan si ferma a Firenze, con la rimonta firmata dalle intuizioni di Iachini, dall’elettricità di Cutrone e dalle decisioni e indecisioni di Calvarese. Il Var, con le sue chiamate e con la mancata verifica sull’intervento del rigore per i viola, è il vero protagonista della serata.

Fa annullare un gol spledido di Ibrahimovic per un fallo di mano a distanza ravvicinata e che riaccende tutte le discussioni sulla posizione del braccio, che comunque resta molto vicino al corpo. Sempre il Var è costretto a intervenire sull’espulsione di Dalbert, suggerendo all’arbitro che quello sul centravanti svedese poteva essere un intervento capace di cancellare una chiara occasione da gol.

Poi, con il Milan in vantaggio di un gol e di un uomo, arriva l’episodio che determina alla fine il risultato. Contatto tra Cutrone e Romagnoli, che però visto e rivisto offre l’impressione di toccare – seppure in maniera lieve – il pallone. Non basta per assolverlo?

Evidentemente no, perché Calvarese – chissà se confortato o no dal Var – va dritto sulla sua decisione e concede il rigore. Per la Fiorentina una gioia, per il Milan una delusione, per il Var del Var un ottimo motivo per riaccendere e discussioni. Quelle discussioni che il Var avrebbe dovuto cancellare.

Alessandro Vocalelli