Dicevano fosse scarso. Dicevano fosse troppo buono. Dicevano che il calcio non sia sport per giganti. Dicevano che non segnasse mai. Quante ne dicevano di Lukaku.

Il Genoa è poca cosa e sta salutando Motta. Ma Lukaku fa comunque ciò che deve. Non è colpa sua se gli avversari si spaventano guardandolo e si fanno male se lui li sfiora. 

Lukaku segna di testa. Poi serve a Gagliardini il pallone del due. Quindi lascia a Esposito il rigore del tre e il bimbo fa il suo primo gol in serie A. Infine segna di sinistro, trovando l’angolo alla destra di Radu.

La sua giornata e dunque anche quella dell’Inter che raggiunge la Juve in testa. L’Inter non era così a pezzi, come si sosteneva. In pratica la novità era Esposito, che tutti vorrebbero. 

Non ha faticato la squadra di Conte. Si è appena scaldata. Il Genoa ha fatto un paio di respiri e si è messo a letto. Motta lascerà. Eppure ha idee, ma pensare nel calcio non basta: servono anche i piedi. E il Genoa tra l’altro era pure dimezzato stavolta.
L’Inter è l’Inter. Ora ha recuperato pure Sensi e Marotta pensa a rinforzi. Conte non si lamenterà.

Roberto Renga