Le Sardine continuano ad occupare le prime pagine della maggior parte dei media. Il movimento nato in contrapposizione a Salvini sta spaccando l’opinione pubblica tra chi è a favore e chi lo ritiene inconsistente dal punto di vista politico e argomentativo.

Su questo tema si è espresso il direttore di ‘Il Giornale’ Alessandro Sallusti in un recente editoriale, definendoli “Fasciocomunistelli” e sottolineando come siano “Nati vecchi, tromboni infarciti di retorica dozzinale“.

Ecco l’intervista al direttore Sallusti nella puntata di ‘Un Giorno Speciale’.

“Le sardine dicono di essere apolitiche ma è una grande presa in giro, mi sembra siano state allevate nell’acquario del PD. Non si capisce cosa vogliono, di solito si protesta contro il Governo; protestare contro l’opposizione è una contraddizione in termini. Cosa vogliono? Secondo me vogliono soltanto rubare la scena mediatica a Salvini ma non c’è nessuna novità, sono slogan molto vecchi, come quello per cui se governa il centrodestra sparisce la democrazia. Una cosa vecchia e già vista.

Delle Sardine mi spaventano due cose: la prima è che nel loro manifesto dicono che il centrodestra ha diritto di parola ma non di ascolto, una cosa fascio-comunista, e più antidemocratica del mondo. La seconda cosa è che dicono che non vogliono svegliarsi dopo le elezioni in Emilia sotto la “dittatura” del centrodestra di Salvini, eppure milioni di persone si svegliano in Regioni amministrate dal centrodestra e non vanno in montagna a fare i partigiani”.


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