«AC Milan comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra a Stefano Pioli. Il Club rivolge a Stefano e ai suoi collaboratori un caloroso benvenuto e auguri di buon lavoro».

Ora è ufficiale, Pioli è il nuovo tecnico rossonero, subentrato a Giampaolo, i cui risultati hanno portato al malcontento generale, ma l’umore dei tifosi rossoneri non sembra migliorare con la nuova scelta di Boban e Maldini.
Più un ripiego che una scelta, questa è l’impressione ingenerosa su Pioli: a pensar male, come si dice, si fa peccato, ma il vero peccato in questa situazione è il ‘no’ di Spalletti, dietro il quale ci sono retroscena bollenti che riguardano invece i rapporti con l’Inter.

Impossibile da capire perché alla fine Marotta abbia rinunciato a risparmiare sul suo contratto ancora in essere: male minore? Semplice orgoglio? O sotto c’è di più?
Sta di fatto che l’epilogo è questo, Stefano Pioli è il nuovo tecnico del Milan. A lui tutti gli oneri (molti) e gli onori (pochi, in questo caso) dell’incarico.

Pioli al Milan, giusta o sbagliata la decisione di Boban e Maldini? Ecco le risposte degli esperti.

Nando Orsi

Il Milan in realtà aveva cercato una soluzione più convincente di Pioli, provandoci con Spalletti. Poi quest’ultimo non si è liberato e hanno ripiegato su Pioli.
Io a prescindere non avrei mai esonerato Giampaolo, non puoi dare a un allenatore sette giornate di campionato, soprattutto in una società come il Milan. Qui non stiamo parlando di club mediocri, parliamo del Milan, che doveva aspettare, soprattutto per il tipo di allenatore che vai a prendere e per la gamma di giocatori che hai ingaggiato.
Loro avevano scommesso su Giampaolo e secondo me dopo 99 giorni non è possibile pensare che la scommessa sia già persa solo perché hai 9 punti in classifica.

Pioli mi sembra un equilibratore, così come era successo con l’Inter. La pressione e gli ambienti sono gli stessi, anzi saranno maggiori per Pioli al Milan vista questa situazione. La tifoseria è incavolata nera, giustamente direi.

Mario Mattioli

Penso che interrompere il lavoro di Giampaolo sia stata una di quelle bestialità sportive che nessuna società di questo livello avrebbe mai fatto.
Peraltro questo non fa che acuire i dubbi che io personalmente ho sulla gestione di Boban e Maldini, hanno interrotto il lavoro di un allenatore che si sa che fa fatica all’inzio. Alla Samp lo scorso anno fece quattro sconfitte e due pareggi e sappiamo tutti come ha finito.
Una decisione totalmente illogica.

Per quanto riguarda Pioli troverà un ambiente velenoso e nessuno che gli darà una mano, perché la dirigenza rossonera ha dimostrato che non è in grado di dare una mano al suo allenatore. Gli servirà l’esperienza, l’equilibrio e la maturità per sbrogliare la matassa Milan.

Roberto Pruzzo

Io penso che l’allontanamento di Giampaolo sia stato inevitabile. Se ti mandano via dopo una vittoria vuol dire davvero che non c’è possibilità di continuare: quando una società affida una squadra a un allenatore e lui dopo 90 giorni non sa cosa farne credo che la dirigenza faccia bene a riconoscere l’errore e mandarlo via.

Su chi potevano prendere si apre un capitolo a parte, saltato Spalletti credo che Pioli sia la persona giusta al momento giusto per il Milan, quello che può dare di più, che conosce la situazione, perché a Milano così ne ha già passate. La gente sarà inca**ata, ma mica con lui. Ora deve sistemare un po’ le cose e dare ai rossoneri almeno un’identità di squadra.


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