Capocannoniere della Coppa Italia vinta dall’Atalanta, Campione d’Europa con l’Italia del 1968 e finalista con il Brasile nel memorabile mondiale del 1970. Ai microfoni di Radio Radio lo Sport è intervenuto Angelo Domenghini che ha parlato della prossima finale di Coppa Italia, di come è cambiato il calcio da quando a Roma era allenato da Scopingo e Liedholm e della sua Italia campione d’Europa e vice-campione del mondo.

Angelo Domenghini: “Si fanno tante chiacchiere per il turn-over. L’Atalanta è in una condizione incredibile, la Lazio gioca bene il primo tempo, nel secondo crolla, come successo nella sfida di campionato. Secondo me parte da favorita l’Atalanta, non ha niente da perdere, gioca un calcio diverso. Siamo tornati a come si giocava 50 anni fa, marcatura a uomo a tutto campo e poi nelle ripartenze si presentano in 5-6 per buttarla dentro. Mercoledì certo che è una partita aperta, ma la Lazio si gioca tutto e spera solo di fare centro nella Coppa Italia. L’Atalanta non ha niente da perdere, sta andando anche in Champions League. Dico 70%-80% vince l’Atalanta.

Se la Lazio giocasse come l’anno scorso le possibilità sarebbero diverse. Ma la Lazio non gioca come l’anno scorso, ha delle lacune in difesa non è così forte a centrocampo, davanti Se Correa e Immobile sono in giornata la differenza non si sente molto, ma quest’anno non è successo quasi mai. Se un giocatore non è in forma deve lasciare il posto a chi è in forma“.

Franco Melli: “Perché l’Atalanta non ha chiesto il posticipo al lunedì e lo stadio non hanno aspettato prima di buttarlo giù? Almeno il posticipo a lunedì era indispensabile”.

Non cambia assolutamente niente il posticipo, 4 giorni bastano per recuperare le energie. Gli atleti sono molto diversi rispetto a 50 anni fa. Prima nessuno parlava di tattica, io ho avuto la fortuna di giocare a Cagliari e Roma quando c’era Scopingo la tattica non l’ha mai fatta nessuno. Liedholm voleva giocare a zona e non sapeva nemmeno fare le marcature a uomo“.

Alessandro Vocalelli: “Eri più Riveriano che Mazzoliano? Come ti spieghi che Rivera fosse fuori?”

Questo dipende dallo staff tecnico non c’era solo Valcareggi ma tanti che decidevano insieme a lui. Potevano benissimo giocare tutti e due insieme, ma c’era così da fare un’altra scelta e tenere fuori qualcun’altro. Se i giornalisti influenzarono le scelte allora? Forse ancora oggi i giornalisti influenzano l’allenatore e i giocatori. Non è cambiato niente nel calcio. I giornalisti ci sono ancora oggi, tipo quelli di Sky che fanno tutti i professori“.