Mark Caltagirone, chi è, età, altezza peso“, “Pamela Prati novità” e ancora “Mark Caltagirone esiste?“: sono queste le domande più cliccate e dibattute dell’ultima settimana, questioni su una vicenda che ha dell’incredibile e che potrebbe essere un enorme raggruppamento di parole senza riscontro e di castelli di carta. Ma soprattutto ci si chiede perché le trasmissioni che trattano il tema siano così seguite e dibattute.

Per le strade, nei bar, nel posto di lavoro e, ovviamente, nei social, se non dimostri di conoscere l’argomento sei praticamente alienato dalla massa, una mole di persone molto grande, come afferma il giornalista Marco Castoro e come poi sosterrà Tony Damascelli a Lavori in Corso: “Parliamo del fatto che un telespettatore su cinque ha guardato quel programma, per cui tra l’altro le TV Mediaset hanno pagato bei soldi per le esclusive“, ha detto il giornalista di Leggo, che si è fatto una domanda (la stessa che si pone chi cerca il perché di tanto interesse sulla vicenda) dandosi una risposta illuminante: “Il 30% dell’audience sono giovani dai 19 ai 25 anni. Magari sono gli stessi per i quali il tronista o l’influencer sono modelli, ‘Uomini e donne’ è ancora il programma più visto dai ragazzi.” Castoro si congeda poi con una conclusione amara: “Tutte le prime file nelle sfilate di moda sono riservate agli influencer, i giornalisti stanno dietro la porta“.

Meno amaro e più ironico Tony Damascelli, la nostra Testa di Calcio non poteva che servirci quest’assist sulla vicenda: “Ve lo riferisco in esclusiva: Mark Caltagirone nuovo allenatore della Juventus, Pamela Prati sposa Guardiola“.
Dietro l’ilarità iniziale si cela però una considerazione che ha del deprimente: “Intorno a quel programma si costruisce la curiosità della gente che non ha altri interessi: un senso di vuoto, il senso di evadere, chi si occupa del superfluo, dell’effimero, è sempre esistito. Alla gente piace assistere allo strazio altrui per poi voltarsi dall’altra parte.

Sull’argomento ha dato una spiegazione scientifica la dottoressa Cristina Colantuoni, psicologa che ha messo il tutto sotto una luce attualissima, con un semplice paragone: “La realtà virtuale è qualcosa che si sostituisce in maniera molto realista e veloce alla realtà oggettiva. Il sesso virtuale provoca l’orgasmo esattamente come il sesso reale“.
Complice quindi il progresso tecnologico, ora è permesso che dall’altra parte dello schermo non ci sia chi crediamo, persino qualcuno che non esiste: “Alcune relazioni vanno avanti grazie allo scambio di messaggi mandati quotidianamente che fanno sentire delle persone che non si vedono mai vicine tutti i giorni“.
Tutti potremmo avere un nostro Mark Caltagirone.