“Non ho motivo di pensare che la Francia possa avere interessi differenti dalla stabilità e dal pieno recupero della Libia a una prospettiva di sviluppo e di benessere della popolazione. Una Libia instabile non può certo consentire alla Francia di perseguire eventuali interessi economici nazionali. Nel passato sono stati commessi errori di cui non consentiremo la ripetizione”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista a ‘Il Fatto quotidiano’.
Con il Presidente francese Emmanuel Macron, assicura il premier, “ci sentiremo senz’altro, i nostri staff si aggiornano costantemente. Per anni l’Italia ha sostenuto il governo di Al Sarraj, unico interlocutore per la nostra diplomazia. Quello di Sarraj è l’unico governo che è sempre stato riconosciuto dalla comunità internazionale. Da quando il mio esecutivo ha iniziato a occuparsi del dossier libico, ho subito acquisito la consapevolezza che non è però pensabile una soluzione del conflitto senza interloquire con tutti gli attori che hanno un ruolo, locali o internazionali. E Haftar ha sempre avuto un ruolo importante, in particolare in Cirenaica. Noi parliamo con tutti gli attori sul terreno, in base a un approccio inclusivo, avendo come obiettivo il pieno rispetto delle prerogative e il benessere del popolo libico”.
Per questo Conte conferma l’incontro avvenuto con gli emissari di Haftar. “Mi è stata consegnata una lettera personale del generale Haftar, a conferma – spiega – della fiducia che ha nei miei confronti. Io ho chiesto ai suoi emissari aggiornamenti sulla situazione sul terreno. Loro affermano di voler liberare il Paese dalle formazioni terroristiche e operare una unificazione delle Forze armate e di sicurezza. Io ho ribadito la mia ferma opposizione a una deriva militare che farebbe ulteriormente soffrire la popolazione civile già provata. Ho ribadito la mia disponibilità a mantenere aperto ogni tipo di dialogo utile a pervenire a una soluzione politica”.
Per quanto riguarda gli Usa, “non c’è nessun disimpegno degli Stati Uniti: per Washington – spiega Conte – il dossier libico non può avere l’interesse prioritario che riveste per l’Italia. Quel quadrante è oggetto di attenzione degli Stati Uniti soprattutto per il contrasto al terrorismo e la possibile influenza russa. Mentre storia e geografia impongono all’Italia di rimanere in prima linea, cosa di cui lo stesso presidente Trump mi ha dato atto”.