Io non vorrei più parlare e scrivere del Var. Non vorrei più occuparmi degli arbitri, delle nuove e vecchie regole, delle moviole e di tutto quello che non sta aiutando a far crescere questo sport, anzi lo sta avvelenando, lentamente, nel tripudio della casta arbitrale e dei capi di Fifa. Non vorrei più parlare e scrivere delle telecronache di voci che non raccontano serenamente l’accaduto ma si esaltano con il tifo e  vendono pentole e materassi, il giornalismo è un’altra storia. E sto parlando di Trevisani e Adani, roba da sagra paesana.

La Roma esce dalla Champions in una serata maligna, finita mai, incominciata male, perduta per i limiti tecnici e le distrazioni di alcuni uomini, per ultimo Florenzi che ha commesso un fallo da sciocco, sprovveduto a un respiro dall’ultimo giro di orologio. Il Porto ha buttato dentro anima e corpo, con quell’animale da football che è il suo centravanti Marega, lottatore dovunque e comunque. Non un gran calcio, dunque, errori in dosi industriali, l’uscita di De Rossi ha tolto alla Roma la banca, la garanzia, il capitano vero che si è assunto la responsabilità del rigore, mettendo da parte gli aspirant e titolari Kolarov&Perotti. La squadra ha tenuto ma i gol dei portoghesi che sono arrivati sono parrocchiali topiche defensive, sul primo, di Manolas, sul secondo, di Marcano. Football strappato, a sussulti, mai una azione fluida e lineare delle due formazioni, a essere sinceri più una sfida da Europa League che roba fine di Champions.

Ma non c’è da stupirsi, considerate le ultime esibizioni dei romanisti e degli stessi portoghesi, non certo sullo stesso livello di altre concorrenti al titolo. Alla Roma non si poteva e non si doveva chiedere di più, è stata tradita da Dzeko, nervoso, provocato da Pepe. Il resto adesso non conta. Non so nemmeno che cosa intendano fare i capi, presenti e assenti, di questa Roma. Di Francesco si ritrova con la polvere tra le mani. Il Var lo mette fuori dal giro europeo. Il Var ha deciso anche Paris Saint Germain Manchester United, con gli inglesi promossi all’ultimo secondo, su rigore, e i milionari qatarioti in lacrime. Fuori il Paris, fuori il Real Madrid. Prossimanente una tra Bayern e Liverpool. Ci sarebbe stata l’occasione per approfittarne. La Roma ci ha provato ma si è fermata dinanzi a se stessa più che a un avversario niente affatto irresistibile.

Tony Damascelli