La Roma c’è. Ottima, vera, abbondante. D’accordo di fronte c’era un’ipotesi, il Chievo ma qui a Verona pochi hanno fatto una bella figura, anzi hanno rischiato di brutto. La Roma no, ha trovato il vantaggio, lo ha ribadito, lo ha reso tondo, ha recuperato, come in una comunità, alcuni che erano smarriti nel canneto, è sicura ormai di avere in Zaniolo il perno del proprio futuro, sempre che qualche condor del nord o dall’estero non voglia approfittarne ed è stata significativa la staffetta del ragazzo con De Rossi, testimone del passato.

La Roma è riuscita a stare in piedi nella terza linea da mutua anche perché il Chievo era privo di Pellissier, l’unico di razza in avanti; la squadra di Di Francesco ha offerto gol tosti, di fattura tecnica e pulizia tattica dinanzi ai quali i clivensi hanno fatto le belle statuine e hanno scelto la forma dell’applauso per complimentare i romanisti. La classifica non è, dunque, ansiogena, la risposta della Roma alla Lazio è arrivata una sera dopo ed entrambe hanno chiarito al presidente della Lega di serie A come stiano le cose sotto la linea gotica. Ora Milan, Atalanta e Inter presentino le credenziali.

Post scritum: durante la partita il bordocampista Sky ha spiegato così un infortunio :”la parte inferiore della regione glutea”. Nemmeno un medico legale avrebbe stilato un siffatto referto autoptico.  

Tony Damascelli