Parare un rigore a Cristiano Ronaldo? Non è certo una cosa che capita a tutti ogni giorno, ecco perché è stato intervistato questo pomeriggio a Radio Radio Lo Sport il portiere del Chievo Stefano Sorrentino, che ieri sera ha avuto la meglio contro il 5 volte Pallone d’Oro. La sua squadra è uscita sconfitta per 3-0, ma nonostante tutto le prime pagine sono tutte per l’estremo difensore clivense.

Un bel traguardo, all’età di 39 anni: “Mi ritengo fortunato a giocare in Serie A alla mia età, devo ringraziare il Chievo. Finché la testa ragiona come quella di un ragazzino vado avanti. A me piace migliorarmi giorno dopo giorno, nonostante abbia quasi 40 anni. Ogni partita è uno stimolo e una sfida, voglio dimostrare che mi merito tutto questo. Sto più attento oggi alla linea e al fisico che 15 anni fa. Devo stare sempre sul pezzo, anche in allenamento. Ho 4 figlie femmine, sono allenato anche a casa (ride)“.

Da ieri sto ricevendo tante chiamate. Sono sincero, sono contento perché non capita a tutti, ma non abbiamo portato a casa nemmeno un punto. Ho anticipato Ronaldo perché avevo già deciso dove buttarmi. Ho visto le clip in mattinata e quando l’arbitro ha fischiato ho spinto il più possibile. CR7 tira sempre forte, quindi se vuoi avere qualche possibilità devi spingere tanto con le gambe per allungarti. Ho parato un rigore difficile, per me è una soddisfazione personale“.

Rivincita per l’andata? Mi sono fatto male dopo uno scontro col portoghese ma può capitare. Non è una rivincita personale, si è scusato subito. La mia è solo una soddisfazione non soltanto per avergli parato il rigore, ma anche per averlo affrontato. Posso raccontare di aver giocato sia contro Messi che contro di lui“.

La mia esperienza alla Lazio? Sono cresciuto prima nella Juve, poi mi sono trasferito a Roma. Dopo poco tempo sono tornato in bianconero per due anni. Poi mi hanno lasciato libero. Avevano puntato su Carini e De Sanctis. Mi ha preso il Toro, una squadra che ha sempre puntato sui giovani. Da lì è iniziata la mia avventura. Sono stato più volte vicino alla Roma, mi ricordo ad esempio quando si è fatto male Doni e prima dell’arrivo di De Sanctis. In una notte è cambiato tutto e a firmare è stato il mio amico Morgan“.

La Juve? E’ su un altro pianeta, decide quando vuole alzare il ritmo o quando abbassarlo. In un momento i bianconeri erano tutti nella loro metà campo e fa strano anche perché noi siamo il Chievo. Invece hanno giocato così per farci poi male in contropiede senza rischiare niente in difesa. Sono maturi per vincere anche in Europa, poi si vedrà. Noi non abbiamo fatto male ieri sera, sulla carta era la prima contro l’ultima“.

Rimpianti? Non guardo indietro, chi semina raccoglie. Non ho sempre avuto gli occhi della tigre per giocare in una grande squadra, ma sono contento di quanto ho fatto. Vorrei arrivare a quota 400 partite in Serie A. Futuro? Il contratto mi scade a giugno, io vorrei continuare. Finché la testa è quella di oggi vorrei proseguire in Serie A, specialmente con il Chievo anche se non sarà semplice. Ho ricevuto alcune offerte ma ho rifiutato, poi vedremo“.

Salvezza? Ci crediamo dal primo giorno con Di Carlo, siamo a otto punti dalla quart’ultima. Sarà importante lo scontro diretto con l’Empoli tra due settimane. Ce la giocheremo fino in fondo, servirà qualche vittoria, abbiamo vinto solo una volta all’andata. Ventura? Non è successo niente di particolare. Quando è arrivato era carico ma si è accorto che la situazione era critica. Disse che il calcio del Chievo non si sposava con le sue idee. Noi abbiamo dato piena disponibilità, la società gli ha dato tutto a disposizione, ma dopo quattro partite ha detto addio. Ha fatto la sua scelta e amen. Tra un tot di anni spero che la gente non si ricordi solo del mio rigore parato a Ronaldo, ma del miracolo salvezza del Chievo”.